Cauta ripresa dopo il lunedì nero che ha affossato i mercati

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Benvenuti a Business Middle East. In questa puntata, parliamo della ripresa che ha seguito il lunedì nero sulle piazze finanziarie mondiali. Dopo i

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Benvenuti a Business Middle East. In questa puntata, parliamo della ripresa che ha seguito il lunedì nero sulle piazze finanziarie mondiali.

Dopo i ribassi record registrati in un giorno, un’ondata prudentemente rialzista ha permesso ai mercati di recuperare parte delle perdite.

A far tornare il segno positivo ha contribuito l’impennata dei prezzi del greggio, sostenuta dal calo inatteso delle scorte negli Stati Uniti. Ma hanno avuto un impatto anche altri fattori, come il taglio dei tassi di interesse da parte della Bank of China e l’affacciarsi sui mercati di investitori attirati dalla possibilità di comprare a prezzi più bassi.

Tuttavia, i timori legati al rallentamento dell’economia cinese non sono ancora passati. E’ troppo presto per parlare di ripresa? Cosa attende i mercati in medio oriente e nel resto del mondo?

Prima di parlare di cosa potrebbe accadere, vediamo quale è stato l’andamento delle piazze finanziarie dopo il lunedì nero.

Vento di ripresa dopo il crollo del lunedì nero

Sui mercati sembra essere tornata la calma, dopo il caos scatenato dal timore di una battuta d’arresto dell’economia cinese. Ma le inquietudini non sono ancora passate del tutto, come risulta evidente dalle fluttuazioni che caratterizzano, in particolare, le piazze asiatiche.

Shanghai ha aperto la settimana con un calo di oltre il 3%, dopo i rialzi di venerdì scorso.

Wall Street aveva annullato le perdite venerdì, sostenuta dal dato migliore delle attese sulla crescita del Prodotto interno lordo statunitense.

Il Dow Jones, che nel lunedì nero aveva perso il 7,6%, ha chiuso la scorsa settimana con un rialzo superiore al punto percentuale.

Più modesti i guadagni per le borse europee. Ma, anche qui, il vento è cambiato. A Francoforte, il DAX30 ha chiuso la settimana in rialzo del 5%, dopo aver lasciato sul tappeto dieci punti durante il tracollo del lunedì nero.

I mercati mediorientali sono reduci da giorni difficili.

La borsa di Riyad, in Arabia Saudita, ha chiuso la scorsa settimana in rialzo dell’1,89%, per la prima volta dopo cinque settimane consecutive di ribassi.

Negli Emirati Arabi Uniti, Abu Dhabi ha recuperato parte delle perdite, concludendo in calo dell’1,14%, in linea con Dubai e il Cairo.

Quanto al mercato petrolifero, tra giovedì e venerdì i prezzi del greggio hanno registrato il più forte rialzo intraday da marzo 2009.

L’analisi dell’esperto

Daleen Hassan, euronews: Le improvvise fluttuazioni di borsa hanno alimentato il dibattito negli ambienti finanziari la settimana scorsa. Alcuni si chiedono se la battuta d’arresto della Cina comprometterà le chance di Pechino di diventare il motore dell’economia globale e raccomandano di rivedere le scelte strategiche per il futuro. Altri conservano invece l’ottimismo e ritengono eccessiva la reazione di panico degli investitori.

Di tutto ciò parliamo con Nour Eldeen al-Hammoury, chief market strategist presso ADS Securities.

Nour, cominciano dai mercati: possiamo dire che il panico sia passato e che non dovremo più aspettarci pesanti perdite?

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Nour Eldeen al-Hammoury: “Possiamo dire che il peggio è passato, almeno per il momento. La maggior parte delle piazze finanziarie ha recuperato parte delle perdite subite nel lunedì nero. Tuttavia, l’ondata rialzista fatica a imporsi. E’ importante concentrarsi sugli indicatori economici in agenda, in particolare quelli che saranno pubblicati negli Stati Uniti e in Asia durante i prossimi giorni e le prossime settimane”.

euronews: Quali sono i livelli di guardia da tenere d’occhio nelle prossime settimane?

Nour Eldeen al-Hammoury: “Per quanto riguarda lo Shangai Composite Index, gli operatori devono tenere d’occhio l’area di resistenza, individuata a 3373 punti. La settimana scorsa, l’indice è sceso al di sotto di questa soglia e le prospettive resteranno negative fino a quando rimarrà sotto i 3373 punti.

Quanto al DAX30, in Germania, l’area da tenere in considerazione è compresa tra 10.500 e 10.616 punti. Anche qui, fino a quando l’indice si manterrà al di sotto di questa resistenza, l’outlook rimane negativo”.

euronews: Che impatto potrebbero avere queste forti fluttuazioni sui mercati mediorientali? E come potrebbero condizionare la fiducia degli investitori nei mercati?

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Nour Eldeen al-Hammoury: “L’ondata di panico che arriva dall’Asia potrebbe avere anche ripercussioni positive in Medio Oriente, specie dopo la svalutazione dello Yuan, perché i prodotti importati dalla Cina costeranno meno. Fin tanto che non verrà a mancare la domanda dal Medio Oriente, la regione trarrà beneficio da un calo dei prezzi.

Possiamo dire che i Paesi del Consiglio di cooperazione del Golfo sono al sicuro, anche se l’incertezza continua. Il rialzo dei prezzi del greggio ha stemperato il panico, alimentando il mini rally dell’azionario”.

euronews: Passiamo a parlare del mercato petrolifero e dell’impennata dei prezzi che abbiamo visto la scorsa settimana. Dobbiamo concentrarci sul rapporto oro-petrolio?

Nour Eldeen al-Hammoury: “Prima di tutto dobbiamo spiegare che il Gold/Oil ratio è il modo per calcolare quanti barili di petrolio si possono comprare con un’oncia di oro. Lo schema che abbiamo visto la settimana scorsa ricorda quello di gennaio.

La settimana scorsa, quando il prezzo del greggio ha subito un’impennata tra giovedì e venerdì, il Gold to Oil Ratio ha raggiunto gli stessi livelli di gennaio, intorno al 25 barili, prima di scendere di nuovo. Eppure, i fondamentali sono rimasti gli stessi, come abbiamo detto in altre puntate. Dobbiamo quindi esaminare i nuovi fattori di catalizzazione che potrebbero influire sui prezzi nelle prossime settimane. Per il momento, possiamo dire che ci sono crescenti segnali di stabilizzazione”.

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euronews: Grazie Nour e arriverderci alla prossima puntata. E’ tutto per il momento, grazie per averci seguito.

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