Non c‘è più posto al cimitero, per i migranti morti arrivati a Palermo giovedì, recuperati da una nave della marina svedese e ora stipati in una
Non c‘è più posto al cimitero, per i migranti morti arrivati a Palermo giovedì, recuperati da una nave della marina svedese e ora stipati in una cella frigorifera.
Formalizzate invece le accuse nei confronti degli scafisti.
Stavolta però gli investigatori stanno cercando di far passare una linea di accusa che faccia giurisprudenza, come spiega il procuratore di Palermo: “Le accuse sono favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e omicidio. Li accusiamo di omicidio perché hanno stipato i migranti in uno spazio alto un metro e mezzo e in quello spazio c’era anche il motore della nave”.
Finora gli scafisti si sono sempre difesi evitando l’accusa di omicidio. Se passasse la linea secondo cui rinchiudere decine di persone in uno spazio angusto equivale a puntar loro una pistola alla testa e sparare, sarebbe una rivoluzione copernicana nella lotta ai trafficanti di uomini.