Migranti assaltano il confine tra Serbia e Ungheria, Budapest invia altri 2.100 poliziotti

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Di Euronews
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Disordini al centro di accoglienza di Roszke, agenti usano lacrimogeni. Ieri oltre 2000 ingressi nel Paese

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Altre centinaia di migranti martedì hanno attraversato la frontiera serbo-ungherese a pochi giorni dal completamento della recinzione metallica che dovrebbe bloccare questa strada di accesso all’Europa. Momenti di tensione si sono registrati in un centro di accoglienza a Roszke, città nella zona di confine, dove la polizia è intervenuta con gas lacrimogeni. Intanto Budapest ha annunciato che invierà altri 2.100 poliziotti per controllare i flussi.

“Voglio un Paese di cui far parte, cui appartenere – dice un migrante – Voglio una cultura, una civiltà. Non è per avere il denaro o il cibo, ma la libertà – di spirito, di educazione – per essere parte della società”.

I migranti e profughi, in larga parte siriani, iracheni, afgani e africani, dalla Turchia si riversano nei Balcani da cui sperano di raggiungere Austria, Germania e Scandinavia. La porta di accesso all’Unione europea per loro è l’Ungheria, Paese in cui entrano – all’altezza della città di Roszke – dal confine con la Serbia.

“So che l’Unione europea le sta tentando tutte, ma può provare a fare di più – afferma un altro profugo – Almeno per questa situazione in Ungheria, magari spingendo il governo a lasciarci andare, solo questo. Nessuno di noi vuole rimanere in Ungheria, credetemi”.

Lunedì oltre 2mila migranti hanno passato il confine, un numero record per una sola giornata, seguendo il percorso di una linea ferroviaria transfrontaliera vicino Roszke.

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