Il clima in Burundi resto teso sia dal punto di vista politico che sociale dopo la rielezione a presidente di Pierre Nkurunziza giunto così al suo
Il clima in Burundi resto teso sia dal punto di vista politico che sociale dopo la rielezione a presidente di Pierre Nkurunziza giunto così al suo terzo mandato. Un verdetto definito illegale dall’opposizione che nei giorni scorsi aveva invitato i cittadini a boiccotare i seggi.
Anche secondo gli osservazione inviati dalla Comunità dell’Africa orientale queste elezioni non si sono svolte in un clima di libertà e trasparenza, accuse respinte dal ministro degli esteri Alan Nyamitwe: “Gli osservatori sono stati chiamati. Se alcuni organismi hanno scelto di non inviare una squadra qui da noi non possono ora ignorare o interpretare erroneamente la scelta fatta da persone di uno stato sovrano”.
La candidatura di Pierre Nkurunziza ha scatenato forti proteste da parte della popolazione civile e delle opposizioni che sono scese in piazza contro una decisione ritenuta anti-costituzionale. Un presidente può candidarsi al massimo per due mandati.
Il Burundi, dopo settimane di manifestazioni e scontri tra soldati ribelli e filo-governativi, rischia ora nuovamente di ricadare in una spirale di violenze e forte instabilità. Stati uniti e Unione Europea hanno minacciato sanzioni, tagliando parte degli aiuti.