Italia: rivolta contro migranti, a Roma scontri tra polizia e estrema destra

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La rivolta degli abitanti di Quinto di Treviso contro i migranti si è conclusa con il trasferimento degli stranieri in un’ex caserma. Nella notte

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La rivolta degli abitanti di Quinto di Treviso contro i migranti si è conclusa con il trasferimento degli stranieri in un’ex caserma. Nella notte erano stati incendiati oggetti messi a disposizione dei migranti nel residence assegnato loro dal prefetto.

Gli abitanti della cittadina con un sit-in avevano criticato il piano del governo, alle proteste si erano uniti anche militanti di estrema destra, di Forza Nuova.

Il governatore della regione, Luca Zaia della Lega Nord, ha espresso sostegno ai residenti.

“Mi dispiace, ma io non sono disposta a pagare altri 28 anni di mutuo per far vivere i miei figli in un campo profughi, non è giusto”.

Manifestazione xenofoba anche alla periferia nord di Roma. A Casale San Nicola la popolazione ha bloccato la strada per impedire l’accesso a un autobus con 19 migranti diretti in una scuola dismessa, come deciso dal prefetto. Sono scoppiati scontri con la polizia, 14 agenti sono rimasti feriti, due gli arresti.

Tra i manifestanti i neofascisti di Casapound, guidato da Simone Di Stefano. “Sul fuoco soffia il governo che con la violenza pretende di portare qui queste persone. Qui c‘è il pullman, potete andare a chiedere quante di queste persone sono siriane, eritree, gli unici che hanno diritto all’asilo. Io vedo soltanto gente del Nordafrica, vedo soltanto senegalesi, vedo congolesi”.

Gli abitanti ritengono la zona troppo isolata per poter accogliere i richiedenti asilo, che in totale saranno un centinaio.

Alla fine l’autobus è riuscito a passare e a raggiungere l’ex scuola, mentre tra la folla c’era anchi chi faceva il saluto fascista.

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