La rimonta dei mercati cinesi, l'Egitto alla ricerca di dollari

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Di Euronews
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Questa settimana analizziamo la ripresa dei mercati cinesi e poi la ricerca dell’Egitto di fondi in dollari. Dopo enormi perdite subite dagli indici

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Questa settimana analizziamo la ripresa dei mercati cinesi e poi la ricerca dell’Egitto di fondi in dollari. Dopo enormi perdite subite dagli indici lo scorso mese, il governo cinese è intervenuto per sostenere i mercati che hanno recuperato, segnando un primo rialzo lo scorso giovedì.

L’altalena degli indici cinesi e l’intervento del governo

Gli indici cinesi hanno dato segnali di ripresa giovedì scorso dopo la decisione dell’autorità di regolamentazione di frenare la vendita di azioni.

In circa un mese, i due indici di riferimento cinesi hanno perso quasi un terzo del proprio valore. Per fermare il crollo è stato vietato agli azionisti con quote superiori al 5% di vendere titoli per sei mesi, mentre la Banca Centrale garantirà la liquidità necessaria per stabilizzare i mercati. Così giovedì e venerdì, i mercati hanno recuperato nettamente.

L’indice di riferimento di Shanghai venerdì scorso ha chiuso con un guadagno di poco più di 4 punti e mezzo percentuali.Lo Shenzhen con un rialzo di quasi il 5%.

Per cercare di arginare le enormi perdite, le autorità cinesi avevano fatto ricorso a diverse misure di emergenza, il taglio dei tassi d’interesse, la sospensione delle offerte pubbliche iniziali e l’acquisto massiccio di azioni da parte delle società di intermediazione.

Il governo cinese ha poi annunciato di essere intenzionato a spendere 250 miliardi di yuan, circa 36 miliardi di euro, per
per favorire la crescita nelle aree dell’economia che hanno bisogno di maggiore sostegno.

L’esperto al-Hammoury: “non c‘è motivo per spaventarsi”

Daleen Hassan, euronews: “Per approfondire le drastiche fluttuazioni del mercato cinese ci colleghiamo con Nour Eldeen al-Hammoury, chief market strategist presso ADS securities ad Abu Dhabi. Come interpreti gli sviluppi dell’ultima settimana?Tecnicamente parlando, la ripresa continuerà?”

Nour Eldeen al-Hammoury, ADS securities: “Il recente rallentamento economico accresce i timori degli investitori, spingendoli a ritirarsi dai mercati verso investimenti più sicuri. Comunque, le autorità di regolamentazione sono intervenute per fermare l’emorragia e probabilmente interverranno ulteriormente se le cose andassero nel modo sbagliato.
Da un punto di vista tecnico, ecco la discesa dell’indice composito di Shanghai che crolla fino a perdere il 30%. Il punto più importante in questo grafico è che poi ha guadagnato più di 8 punti percentuali in pochi giorni. Poi ha superato la media degli ultimi 200 giorni, una media molto importante dei corsi azionari nel breve e medio periodo. Finora è l’indice è rimasto più o meno invariato rispetto alla media e questo è importante perché così la prospettiva generale resta positiva nel breve-medio periodo”.

euronews: “Pensi che le reazioni alla volatilità del mercato cinese dal mese scorso siano state esagerate? Qual è stato l’impatto sui mercati di Medio Oriente e Nordafrica?”

al-Hammoury: “La Cina è tra le maggiori economie mondiali a sostenere la ripresa economica mondiale dopo la crisi finanziaria. Quindi il continuo rallentamento spaventa gli investitori. Comunque, vale la pena aggiungere che il rallentamento non è significativo né pericoloso. La Cina cresce ancora del 7%, il tasso di crescita più alto al mondo. Quindi gli operatori finanziari non dovrebbero reagire in modo sproporzionato, non si dovrebbe arrivare a reazioni di panico. Per quanto riguarda i mercati mediorientali, l’azionario è sensibile a qualsiasi sviluppo globale, incluso a quanto accade in Cina e in Grecia, che hanno continuato a pesare sui capitali propri. Poi si è ripreso negli ultimi giorni nella speranza di un accordo tra Grecia e creditori”.

L’Egitto alla ricerca di dollari

La Banca Misr, il secondo istituto statale egiziano, intende raccogliere circa 500 milioni di dollari emettendo obbligazioni sui mercati internazionali. La Banca dovrebbe lanciare l’operazione entro tre mesi, nel frattempo è entrata in trattative con istituzioni a livello mondiale e con il Consiglio di cooperazione del golfo Persico. Si tratterebbe di obbligazioni a cinque anni.

La strada è stata preparata dallo Stato che a giugno è tornato a finanziarsi sul mercato internazionale emettendo obbligazioni per la prima volta in cinque anni. Negli ultimi anni l’instabilità ha ridotto investimenti stranieri e turismo, facendo diminuire i dollari in circolazione. Nello stesso tempo si è sviluppato un mercato nero della valuta statunitense, per contrastarlo l’Egitto ha svalutato più volte la propria moneta, la sterlina egiziana.

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