I commercianti di carne non hanno contanti per pagare gli allevatori, i benzinai sulle isole cominciano a finire le riserve. Per molti greci non
I commercianti di carne non hanno contanti per pagare gli allevatori, i benzinai sulle isole cominciano a finire le riserve. Per molti greci non resta che pregare per il raggiungimento di un accordo a Bruxelles.
Due settimane di contante razionato cominciano a farsi sentire anche sulle attività delle piccole e medie imprese.
“Non posso dirmi ottimista, ma credo che arriveremo ad una conclusione. Non sono ottimista, si dice ‘è andato a comprare dei capelli, ma è venuto fuori con la testa rasata’, ed effettivamente è quello che sta accadendo – sostiene Kostas Stamatopoulos, docente di Storia – Tutto quello che abbiamo ottenuto è di riversare sulle persone misure molto più dure di quelle che avremmo dovuto accettare in precedenza. Ma naturalmente un accordo è meglio che nessun accordo”.
Il debito greco ha toccato il 200% del Pil dal 125% dell’inizio della crisi. Ognuno ha una ricetta, anche i turisti tedeschi e francesi:
“Penso che la perdita di fiducia da parte del governo tedesco e degli altri partner europei sia una questione seria e rallenterà le trattative – dice Henry Litting, turista tedesco – Non prevedo un accordo immediato e penso che gli incontri andranno avanti anche la prossima settimana”.
“Oggi è impossibile ripagare i debiti, tenendo presente che lo stipendio medio è ormai sceso da 700 a 450 euro – afferma Dominique, un turista francese – È impossibile per una popolazione di dieci milioni di persone pagare una somma del genere”.
Nonostante il blocco dei capitali, il sistema bancario continua a perdere 100 milioni di euro al giorno. Se falliscono le trattative dell’ultimo minuto, saranno le banche greche e non solo il governo ad andare in bancarotta.