Da una parte il premier Tsipras, dall’altra l’ex primo ministro Samaras. Per la Grecia è arrivato il giorno cruciale. Si vota. Sono 19mila i seggi
Da una parte il premier Tsipras, dall’altra l’ex primo ministro Samaras. Per la Grecia è arrivato il giorno cruciale. Si vota. Sono 19mila i seggi aperti e quasi 10 milioni i cittadini chiamati alle urne per pronunciarsi sul piano di accordi con i creditori internazionali. Si o No in un referendum che segnerà il futuro economico del Paese. Per la validità della consultazione basta il 40%.
Se a prevalere fossero i NO, come auspicato dal premier Tsipras, lo scenario sarebbe questo: stop ai salvataggi, banche in default e per l’economia sarebbe un colpo durissimo.
In attesa del verdetto il ministro dell’economia Varoufakis in un’intevista a El Mundo non si è risparmiato, definendo quello che i creditori stanno facendo con la Grecia “un atto di terrorismo”.