Grecia, code ai seggi tra lo spettro del default

Grecia, code ai seggi tra lo spettro del default
Di Debora Gandini
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File composte finora davanti ai seggi. In coda per votare. Una crocetta per accettare o meno le ulteriori misure di austerity imposte per il

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File composte finora davanti ai seggi. In coda per votare. Una crocetta per accettare o meno le ulteriori misure di austerity imposte per il salvataggio di Atene. Un popolo diviso e un testa a testa tra i Si e i NO.

“Credo che la proposta del governo e la proposta della Commissione siano simili. Chi ha avuto la possibilità di leggere i dettagli avrà sicuramente notato che non ci sono sostanziali differenze”, dice una signora.

Agli indecisi replicano i sostenitori di Tsipras: “Se vince il fronte del “No”, potremo dimostrare che esiste un’alternativa all’offerta dei burocrati europei. Loro insistono su una ricetta che si è rivelata sbagliata”.

Per i sostenitori del piano di aiuti questo referendum sta mettendo in serio pericolo il Paese. “Non sono sicuro che uscirá un risultato chiaro, nessuno sa cosa potrá accadere domani”, fa notare un altro elettore.

Intanto cresce di ora in ora la preoccupazione dei greci, la liquidità delle banche è assicurata solo fino a lunedì sera. Sulle isolette iniziano a scarseggiare alcuni cibi e medicinali. Condizioni drammatiche, racconta il nostro inviato ad Atene. Tutti si rendono conto che il risultato del referendum, qualunque sia, potrà rivelarsi deciviso per il futuro del paese, e forse per il futuro dell’Europa intera.”

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