Referendum in Grecia, Tsipras:"Più forte sarà il no, migliore sarà l'intesa''

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Di Euronews
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Il futuro della Grecia è appeso all’esito del referendum del 5 luglio. “Avremo un buon accordo”: promette il premier greco Tsipras ribandendo che il

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Il futuro della Grecia è appeso all’esito del referendum del 5 luglio. “Avremo un buon accordo”: promette il premier greco Tsipras ribandendo che il “no” non è un voto contro l’Europa. In caso di vittoria dei sì rassegnerà “le dimissioni” il ministro delle Finanze Yanis Varoufakis. Se a prevalere sarà il ‘‘no’‘ riprenderanno immediatamente le trattative”.

“Se a vincere sarà il ‘sì’, le banche apriranno grazie a un accordo che non è sostenibile, ma se questa è la decisione del popolo greco noi la rispetteremo anche se si tratta di una scelta dettata dalla paura o fatta sotto pressione. Se sarà il ‘no’ a prevalere, e sarà un ‘no’ forte, vi assicuro che il giorno dopo sarò a Bruxelles e un accordo sarà firmato’‘, ha detto Tsipras.

Per il presidente dell’Eurogruppo Jeroen Dijsselbloem in caso di vittoria del ‘no’ un terzo piano sarà “molto difficile” da negoziare.

Il Fondo Monetario Internazionale, intanto, ammonisce Atene: servono 50 miliardi di euro fino a fine 2018 per far fronte all’insostenibilità del suo debito. Questo significa che ad Atene servono fondi da parte dell’Unione Europea di almeno 36 miliardi di euro.

“Quando l’FMI chiede la riduzione del debito, non intende la propria parte di prestito, perché non gli conviene. Per la BCE vale lo stesso discorso, è a favore della riduzione del debito per la Grecia, salvo quello che detiene la BCE stessa. Ma è soprattutto la Germania, insieme ad altri paesi della zona euro, a non essere a favore della riduzione del debito”, spiega Megan Greene, economista.

I problemi causati dalla chiusura delle banche in Grecia “non dureranno a lungo”, ha rassicurato il primo ministro ellenico. Alexis Tsipras ha, inoltre, definito “imbarazzanti” le scene dei pensionati in fila ore per ritirare 120 euro della propria pensione.

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