Record di sbarchi nel Mediterraneo, in Grecia arrivi moltiplicati di 6 volte

Record di sbarchi nel Mediterraneo, in Grecia arrivi moltiplicati di 6 volte
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Mai così tanti migranti e rifugiati avevano attraversato il Mediterraneo per giungere in Europa: nei soli primi sei mesi dell’anno, il totale ha

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Mai così tanti migranti e rifugiati avevano attraversato il Mediterraneo per giungere in Europa: nei soli primi sei mesi dell’anno, il totale ha infatti raggiunto la cifra record di 137mila persone, la stragrande maggioranza delle quali in fuga da guerre, conflitti o persecuzioni e in cerca di protezione.

È quanto afferma un nuovo rapporto reso noto oggi a Ginevra dall’Alto commissariato Onu per i rifugiati (Unhcr). La crisi nel Mediterraneo, di “proporzioni storiche”, è di conseguenza soprattutto una crisi di rifugiati, sottolinea l’organizzazione.

I migranti in arrivo dalla Turchia sulle isole greche dell’Egeo sono “aumentati di 6 volte” rispetto al consueto e i piccoli lembi di terra non riescono a sostenere l’impatto, è l’allarme dell’Unhcr.

Nel grafico: flussi migratori verso Italia e Grecia rapportati al numero di morti nel Mediterraneo

Il grafico mostra l’andamento degli sbarchi in Italia e in Grecia nella prima metà del 2015. Il numero dei morti e dei dispersi è in forte calo dopo il rafforzamento della missione europea di ricerca e salvataggio.

Fonte: UNHCR

Il rapporto mostra che la rotta del Mediterraneo orientale, dalla Turchia verso la Grecia, ha ormai superato quella del Mediterraneo centrale (dal nord Africa verso l’Italia) come la principale fonte di arrivi via mare e che la maggior parte delle persone che arrivano in Grecia sono rifugiati siriani, molti dei quali erano in precedenza fuggiti nei paesi confinanti, come la Turchia e il Libano.

I dati ricevuti da Grecia e Italia, in particolare mostrano un aumento dell’83% del numero di rifugiati e migranti che hanno attraversato il Mediterraneo da gennaio a giugno (nello stesso periodo del 2014 erano 75mila). Ma il rapporto precisa soprattutto che circa un terzo degli uomini, donne e bambini che sono arrivati via mare in Italia o in Grecia provenivano dalla Siria.

Gli attraversamenti del mare – sottolinea il rapporto – aumentano in modo significativo nella seconda metà dell’anno, in particolare durante i mesi estivi, è quindi logico aspettarsi che i numeri continuino a salire. Gli arrivi nella seconda metà del 2014, per esempio, sono stati quasi il doppio di quelli del primo semestre.

Il numero di morti in mare è salito a livelli record nel mese di aprile 2015, per poi calare drasticamente a maggio e giugno. Tra gennaio e marzo, 479 rifugiati e migranti sono annegati o scomparsi in mare, rispetto ai 15 nei primi tre mesi dell’anno precedente. Nel mese di aprile la situazione è peggiorata ulteriormente. In una serie di naufragi ravvicinati, una cifra mai raggiunta di 1.308 rifugiati e migranti sono annegati o scomparsi in mare in un solo mese (rispetto ai 42 di aprile 2014).

Nel mese di maggio, il numero dei rifugiati e dei migranti annegati o dispersi in mare è sceso a 68, un quarto della cifra riscontrata solo un anno prima (226). La tendenza al ribasso continua nel mese di giugno, con solo 12 morti rispetto ai 305 nello stesso periodo del 2014.

Che impatto avrebbe la Grexit sui flussi migratori?

La Grecia, messa spalle al muro dai creditori internazionali, potrebbe essere sul punto di lasciare la zona euro e mettere in discussione la sua stessa permanenza nell’Unione europea.

Un scenario che dirotterebbe i flussi migratori su Italia e Spagna, secondo Andreia Ghimis, analista del Centro di politica europea.

“Per il 90 per cento dei richiedenti asilo, la Grecia è solo un paese di transizione”, spiega la Ghimis. “Di conseguenza, la Grecia non è un Paese interessante e se uscisse dall’Unione europea perderebbe completamente attrattiva agli occhi di chi cerca di raggiungere l’Europa”.

Per Marc Pierini, analista di Carnegie Europe, “un’ulteriore austerità avrà un impatto negativo sulla spesa pubblica e privata destinata ai rifugiati. Quindi, potremmo vedere una sorta di ‘doppia crisi’ per i rifugiati siriani che si dirigono in Grecia: da una parte il deterioramento della situazione in Siria che li spinge sempre più alla fuga, dall’altro la mancanza di fondi per riceverli in Grecia”.

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