Grecia vs Ue, si riscaldano i toni. Tsipras: no a ricatti. Juncker: non ascoltare gli altri è sbagliato

Grecia vs Ue, si riscaldano i toni. Tsipras: no a ricatti. Juncker: non ascoltare gli altri è sbagliato
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Di Arianna Sgammotta
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Si complicano le relazioni tra Atene e il resto dell’Eurozona. Al termine di una settimana di negoziati non stop e alla vigilia della riunione

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Si complicano le relazioni tra Atene e il resto dell’Eurozona. Al termine di una settimana di negoziati non stop e alla vigilia della riunione ritenuta decisiva per le sorti della Grecia, tornano a incendiarsi i toni. Uscito dall’ennesima riunione con Hollande e Merkel Alexis Tsipras è apparso meno cauto del solito ed è tornato a parlare di ricatto dei creditori. “L’Unione europea si fonda sulla democrazia, sulla solidarietà, sull’uguaglianza delle relazioni e il rispetto reciproco” ha dichiarato Tsipras “Il ricatto e gli ultimatum non rientrano tra questi. Soprattutto in questi giorni, nessuno può permettersi di mettere in pericolo questi principi”.

Le parole di Tsipras arrivano dopo quelle di Angela Merkel, che ha invitato Atene ad accettare la generosa offerta dei creditori europei. In difesa della Merkel è arrivato Juncker.

“Non c‘è stato nessun ultimatum. Non è di questo che ci occupiamo” ha dichiarato Juncker” E’un atteggiamento anti europeo anche non ascoltare quello che hanno da dire gli altri. Questo sì che è anti europeo”.

I creditori europei propongono ad Atene un nuovo piano di aiuti dal totale di 15 miliardi di euro. Per avere i quali la Grecia deve fare riforme: un intervento sulle pensioni più alte e l’introduzione di tasse al settore navale.

L’Eurogruppo studia, però, in queste ore anche un piano B. Ovvero come affrontare, martedi mattina, un possibile default tecnico della Grecia.

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