Freedom Flotilla, pronti a salpare per nuova missione vs embargo Israele su Gaza

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Pronti a salpare, entro la fine del mese. Gli attivisti della Freedom Flotilla numero 3 sfideranno ancora una volta le autorità israeliane tentando

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Pronti a salpare, entro la fine del mese. Gli attivisti della Freedom Flotilla numero 3 sfideranno ancora una volta le autorità israeliane tentando di rompere l’embargo applicato dallo Stato Ebraico sulla Striscia di Gaza negli ultimi 8 anni.

Cinquanta volontari, tra di loro il parlamentare della Knesset Basel Ghattas. Almeno 3 imbarcazioni. E sulla rotta esatta che le barche seguiranno per arrivare alle spiagge di Gaza preferiscono mantenere il riserbo.

“Tutti i partiti della destra israeliana hanno dimostrato un atteggiamento ostile contro di noi ed evidentemente l’iniziativa della Flotilla mette la questione di Gaza e dell’embargo, che crea sofferenza per la popolazione della Striscia, in cima all’agenda in Israele. Spero che avverrà la stessa cosa in Europa e nel resto del mondo” spiega Ghattas ai microfoni di euronews.

New #FreedomFlotilla heads for #Gaza to break blockade http://t.co/0RdpecRx9p via PressTV</a> <a href="http://t.co/qFyTDkCx4F">pic.twitter.com/qFyTDkCx4F</a></p>&mdash; Gaza&#39;s Ark (GazaArk) 22 Giugno 2015

A bordo delle navi della Freedom Flotilla – la cui prima missione terminò drammaticamente con la morte di 11 persone a seguito di un blitz delle forze israeliane – medicinali, strumentazione per gli ospedali, pannelli solari.

“Il ricorso alla resistenza non violenta è fondamentale” dice Charlie Andreasson, capitanno della Marianne, una delle imbarcazioni. “Non bisogna fornire alcuna scusa per l’impiego della violenza contro di noi. Se questo dovesse avvenire, se dovessero fare ricorso alla violenza per fermarci in acque internazionali, sarebbero loro ad infrangere la legge”.

Aissa Boukanoun, inviato di euronews: “Gli organizzatori non comunicano quando e da dove esattamente la Flotilla numero 3 salperà nel timore che Israele faccia pressione sui governi europei per sabotare l’operazione e l’arrivo delle imbarcazioni a Gaza. Israele ritiene che gli attivisti vogliano combattere lo Stato Ebraico, mettendolo in cattiva luce. Dal lato opposto gli attivisti sostengono che lo scopo dell’iniziativa è porre fine all’embargo su Gaza in maniera pacifica, ripristinare la libertà di scambi commerciali e aiutare il popolo palestinese”.

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