TTIP, Martin Schulz posticipa il voto del Parlamento Ue su area libero scambio Ue-Usa. Strasburgo protesta

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Di Euronews
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Proteste degli eurodeputati a Strasburgo, dove l’atteso voto sul Trattato per un’area di libero scambio tra Unione europea e Stati Uniti, il

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Proteste degli eurodeputati a Strasburgo, dove l’atteso voto sul Trattato per un’area di libero scambio tra Unione europea e Stati Uniti, il cosiddetto TTIP, è stato posticipato sine die. La decisione è stata presa dal Presidente dell’Eurocamera Martin Schulz a seguito della crescente divisione tra i deputati della grande coalizione tra socialisti, popolari e liberali.

“Martin Schulz ha deciso, arbitrariamente, di posticipare il voto per evitare che i socualisti apparissero frammentati sulla questione. Mi è dispiaciuto non vederlo in aula questa mattina. Ha preso una decisione e ha creato caos, ma non era in aula”.

Raggiunto nel suo ufficio a Strasburgo, Schulz ha spiegato ai nostri microfoni le ragioni della sua decisione.

“Il Parlamento europeo non dovrebbe sottovalutare una cosa: la Commissione europea è impegnata nei negoziati con gli Stati Uniti, la prima economia mondiale. E lo sta facendo nel nome degli altri 28 Stati membri, che insieme rappresentano un’altra potenza economica mondiale. In questo contesto il Parlamento europeo dovrebbe essere presente con una voce forte e non con voci divise”.

A sostegno di Schulz è il Presidente dei Popolari Manfred Weber, il cui gruppo ha votato anche a favore del posticipo della discussione sul TTIP.

“Martin Schulz ha agito nel rispetto delle procedure. E le procedure sono chiare: se su un rapporto ci sono troppi emendamenti allora la plenaria non può decidere. E il Presidente ha il diritto di rinviare alle Commissioni il testo. Ha il nostro pieno supporto, perché potremo discutere in modo adeguato sul testo”.

Si oppongono i verdi, che considerano il posticipo di voto e discussione sul trattato per l’area di libero scambio tra Europa e Stati Uniti un grave danno alla democrazia europea. “Cosa è diventato questo Parlamento che ha paura di votare, di discutere, dei cittadini che rappresenta? ha gridato in aula Yannick Jadot. Discutiamo, votiamo”.

Mentre l’aula di Strasburgo discute e si arrabbia, cresce nella società civile il numero dei contrari al TTIP, un trattato che per ora presenta troppi punti oscuri e i cui negoziati restano segnati da scarsa trasparenza.

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