Romania: il parlamento salva Ponta che mantiene l'immunità

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Il braccio di ferro con la giustizia si chiude, almeno per ora, a favore del premier romeno. Con 231 voti contro e 120 a favore, la Camera dei

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Il braccio di ferro con la giustizia si chiude, almeno per ora, a favore del premier romeno. Con 231 voti contro e 120 a favore, la Camera dei deputati ha respinto la richiesta di autorizzazione a procedere presentata dalla Procura anti-corruzione (Dna). Ponta è indagato per conflitto di interessi, evasione fiscale e riciclaggio di denaro. L’inchiesta lo vede coinvolto sia nella sua veste di avvocato dell’ex ministro dei trasporti Dan Sova, sia di premier per aver proposto lo stesso Sova come ministro.

“Porterò nell’ufficio della procura tutti i documenti necessari, andrò di persona, fornirò tutte le spiegazioni del caso e sono convinto che in un brevissimo periodo di tempo, la procura emetterà una sentenza che mi scagiona da ogni accusa e che dimostra che ho rispettato tutte le leggi otto anni fa”, ha detto il premier Ponta che si è sempre dichiarato innocente.

Dal 2007 al 2011, Ponta è stato legale dell’ex ministro dei trasporti ed è indagato per i reati commessi nell’esercizio della sua professione: falso in atti pubblici, evasione fiscale e riciclaggio di denaro.

“Questo voto del Parlamento darà un messaggio chiaro ai membri del gabinetto di Ponta che non saranno indagati dalla Procura anti-corruzione e, probabilmente, la corruzione esploderà. Ed è chiaro che se questo governo resterà al potere fino alla prossima primavera non confermerà il nome di Laura Kovesi, che scade, per un nuovo mandato a capo della Procura anti-corruzione”, è il commento di Mircea Marian, analista politico.

La decisione dei deputati, che costituiscono la maggioranza, è stata bollata come “irresponsabile” da parte del capo dello Stato. ‘‘Impediscono alla giustizia di fare il suo lavoro, sono disposti a distruggere l’istituzione del Parlamento solo per salvare politicamente una sola persona’‘, ha tuonato Iohannis che è tornato a chiedere le dimissioni del premier.

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