Bruxelles guarda all'America Latina e Caraibica,48 ore per spingere avanti il progetto di un'area di libero scambio con i Paesi Mercosur

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Di Euronews
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A distanza di due anni, i capi di Stato europei e quelli dei Paesi dell’America Latina e Caraibica tornano a incontrarsi per rafforzare le relazioni

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A distanza di due anni, i capi di Stato europei e quelli dei Paesi dell’America Latina e Caraibica tornano a incontrarsi per rafforzare le relazioni commerciali, economiche e politiche. L’appuntamento questa volta è fissato a Bruxelles e durerà due giorni durante i quali saranno trattati moltissimi temi (cruciali: da come rafforzare la cooperazione regionale alla lotta contro i cambiamenti climatici).il

Unione europea, Messico, Sud America e Paesi caraibici, però presentano interessi molto diversi su troppe questioni. Come spiega Sebastian Santander, dell’Università di Liegi: “Il mondo è in cambiamento. Ci sono alcune potenze emergenti, soprattutto in America Latina. L’Europa è in crisi, e l’America Latina ha meno interesse del passato nei confronti europei. E’ la Cina, ad acquistare potere nella regione a livello economico, commerciale, finanziario e anche politico”.

Al centro del summit c‘è anche l’accordo, in stallo da anni, per la creazione di un’area di libero scambio tra i Paesi europei e quelli aderenti al Mercosur, sigla che indica l’area del mercato comune avviata tra 10 Paesi del Sud America. Uno stallo dovuto a reticenze da entrambe le parti, secondo l’eurodeputato Francisco Assis, a capo della delegazione parlamentare per le relazioni Ue-Mercosur:“Dal lato europeo le difficoltà espresse sono da sempre collegate all’agricoltura.
Alcuni Stati europei restano in competizione con il Sud America in questo settore. Mentre gli Stati sudamericani mostrano alcune reticenze nei confronti del settore industriale e dei servizi, perché sentono di non essere abbastanza competitivi con l’industria europea”-.

Dal summit di Bruxelles potrebbe arrivare lo slancio necessario ad accelerare i tempi in vista di un accordo.Molti esperti, però, ritengono che ci sia bisogno di maggiore flessibilità tra le parti. Tra questi anche Luigi Gambardella, Presidente dell’Associazione EUBrasil. “L’unico modo che abbiamo per arrivare a una conclusione è avere un approccio piu flessibile” ammette Gambardella “Si potrebbe, ad esempio, procedere a un negoziato prima con i Paesi del Mercosur e poi stabilire diverse velocità di adattamento ai diversi Paesi dell’organizzazione.

Non soltanto accordi commerciali, al centro dell’incontro a Bruxelles tra i leader europei e quelli dell’America Latina e Caraibica anche la lotta ai cambiamenti climatici e il rafforzamento della cooperazione regionale.

Per conoscere lo stato dell’arte delle relazioni tra l’Unione europea e l’America Latina Euronews ha intervistato Benita Ferrero Waldner, Presidente della Fondazione Unione europea- America latina e caraibica, ed ex Commissaria europea.

Euronews
L’obiettivo di questo vertice è lavorare per garantire ai nostri cittadini delle società migliori, più vivibili e sostenibili. In che modo la discussione tra i leader si ripercuote sulla vita dei cittadini?

Benita Ferrero Waldner
Per prima cosa credo sia importante sottolineare come questo vertice servirà a rivitalizzare le nostre relazioni regionali e a legittimare i cittadini. In che modo, poi, questo lavoro si rifletterà sui cittadini? Penso che si debba lavorare molto a progetti concreti. Ed è quello che fa la fondazione Unione europea-America Latina, dove ad esempio lavoriamo su progetti dedicati all’insegnamento superiore. Qui a Bruxelles c‘è stato un vertice accademico, in occasione del quale abbiamo sostenuto l’importanza della formazione per tutti. In assenza della quale non c‘è sviluppo e prosperità. Poi, bisogna guardare alle PMI, che oggi incarnano la classe media, cresciuta tra il 2002 e il 2014. SI tratta di milioni di persone, che comunque contribuiscono alla creazione di una società più produttiva.

Euronews
In questi ultimi anni, alcuni Paesi latino americani hanno incrementato gli scambi commerciali con altri mercati, come la Cina, ma anche la Russia per quanto riguarda il settore energetico. L’Europa rischia di perdere il proprio spazio? Oppure può beneficiare di questi scambi?

Benita Ferrero Waldner
Non credo che stiamo perdendo terreno. E’ vero abbiamo diminuito la quantità degli scambi commerciali, ma le relazioni si sono normalizzate e consolidate.
E se guardiamo al totale degli investimenti europei, per un totale di 34 milioni di euro, beh, resta comunque un montante importante.

Euronews
La Fondazione Unione Europea-America Latina ha organizzato recentemente una conferenza sulla disoccupazione giovanile. Un problema che oggi riguarda entrambe le parti. A quali conclusioni siete giunti?

Benita Ferrero-Waldner
“Tutti i disoccupati devono essere fortemente coinvolti in un processo formativo. Credo che questo sia uno dei punti principali. Bisogna formare le persone, garantirgli una formazione professionale oltre a una di base. Chi ha delle competenze è avvantaggiato. Poi c‘è anche un problema legato alla mobilità. I giovani hanno sicuramente maggiori occasioni di conoscere altri Paesi.

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