Si riaccende la crisi in Ucraina e il Presidente Petro Poroshenko ha avvertito che esiste una seria minaccia di una ripresa dei combattimenti su
Si riaccende la crisi in Ucraina e il Presidente Petro Poroshenko ha avvertito che esiste una seria minaccia di una ripresa dei combattimenti su larga scala nella zona orientale del Paese. Proprio in quest’area a Maryinka e a poche decine di chilometri da Donetsk si sono intensificati i combattimenti tra le forze governative e i ribelli filorussi. Almeno 24 i morti in meno di 24 ore.
Una situazione che ha portato Poroshenko a chiedere alle forze armate di prepaparsi a difendere tutta la frontiera con la Russia: “Al momento ci sono 9 mila soldati sul territorio dell’Ucraina. La concentrazione delle truppe russe al confine è 1,5 volte più grande rispetto a un anno fa”, ha dichiarato Poroshenko.
Secca la risposta di Mosca tramite il ministro degli Esteri Serghiei Lavrov che punta il dito contro il governo ucraino che definisce unica minaccia al processo di pace: “Dal 12 febbraio gli accordi di Minsk rischiano costantemente di essere violati da parte delle autorità di Kiev che cercano di evitare l’adempimento dei loro obblighi per stabilire un dialogo diretto con Donbass”, ha sottolineato Lavrov.
Oltre alle regioni di Donetsk e Luhansk, sfuggite al controllo di Kiev, c‘è da qualche mese Maryinka, teatro di aspri combattimenti. Per i separatisti l’obiettivo principale è la conquista di questa città per inglobarla nelle repubbliche ribelli.