Visioni cinematografiche di Palestina

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La prima edizione del Festival Ciné-Palestine (FCP) si conclude il 7 giugno a Parigi. Si tratta di un debutto in Francia mentre festival analoghi si

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La prima edizione del Festival Ciné-Palestine (FCP) si conclude il 7 giugno a Parigi. Si tratta di un debutto in Francia mentre festival analoghi si tengo già ogni anno a Londra, Toronto o Boston.

Il progetto è guidato da alcuni estimatori del cinema palestinese. Per gli organizzatori l’aspetto culturale e la diversità delle forme artistiche sono preponderanti nelle scelte.
Parla uno degli organizzatori.

Samuel Lehoux, organizzatore: “Prima di tutto è un evento in cui si vogliono valorizzare i film per il loro contenuti e non per il loro presunto valore politico. Il festival dimostra una diversità d’approccio cinematografico molto interessante. Si tratta proprio di un festival culturale e artistico”.

La regista Anne-marie Jacir ha presentato il suo film « When I saw you » all’inaugurazione del festival. La storia si colloca all’indomani della guerra dei sei giorni in un campo di rifugiati palestinesi.

Anne-marie Jacir, regista:
“La mia famiglia è di Betlemme che fu occupata nel 1967. Mi interessava fare qualcosa su questo periodo che rappresenta una tragedia per i palestinesi, ma anche un momento di grande speranza. In tutto il mondo, non solo in Palestina, i giovani cercavano di fare qualcosa per cambiare la propria vita: movimenti studenteschi, spinte anti-coloniali, lotta per i diritti civili … erano cose speciali”.

Nel 1967, migliaia di palestinesi cercavano di passare la frontiera con la Giordania. In pieno caos dopo essersi separato dal padre l’undicenne Tarek insieme alla madre Ghaydaa si ritrova nel flusso dei rifugiati. Spinti dal desiderio di rivedere il padre lasciano il campo ma finiscono in mano ai ribelli.

Il film ha vinto premi al festival di
Abu Dhabi 2012, alla Berlinale 2013 ed anche al festival di Amiens.

Ahed ALKALLAS, euronews:
« Negli ultimi dieci anni, nonostante la mancanza di risorse, il cinema palestinese ha confermato la sua presenza ai festival internazionali. Il ritorno al passato e il senso di derisione, sono le due caratteristiche che contraddistinguono la maggior parte dei film palestinesi apparsi a Parigi ».

Nel 1987, all’inizio della prima Intifada gli abitanti del villaggio palestinese Beit Sahour comprano 18 vacche ad un kibboutz simpatizzante per ridurre la dipendenza alimentare da Israele.

Il film rappresenta la storia di una resistenza pacifica all’atto della prima intifada.

“Le 18 fuggitive” ha vinto come miglior documentario al Festival di Abu Dhabi 2014.

Amer Shomali, regista:
“Gli archivi palestinesi della prima intifada sono la stampa estera che ha trattato la cronaca secondo il suoi criteri. I media pro palestinesi parlavano di vittime. Gli oppositori dei palestinesi li definivano terroristi che incendiavano copertoni e lanciavano bottiglie Molotov. La stampa non ha mai presentato i palestinesi nella loro vita quotidiana quando mungono le mucche, allevano polli e galline o fanno fare i compiti ai figli”.

« A World Is Not Ours » (Il mondo non è nostro) è un documentario intimo. Mahdi Fleifel ha seguito i suoi parenti lungo 3 generazioni nel campo palestinese di Ain el-Helweh, nel Sud del Libano. Il film si basa su registrazioni personali di una infanzia legata al Libano ma vissuta prevalentemente negli agi del mondo occidentale fra Dubai e la Danimarca.

Col suo “Infiltrators” Khaled Jarrar segue i palestinesi che a scapito di pesanti sanzioni tentano quotidianamente di andare al di là del muro per lavorare o visitare un parente. Con scale di fortuna cercano di trovare il punto non sorvegliato per passare il confine. Il film è frutto di un lavoro di 4 anni molti difficili fra la diffidenza di tutti i protagonisti.

Khaled Jarrar, regista: « Spesso mentre filmavo i soldati israeliani venivano a sparare o a lanciare i lacrimogeni. In quei casi ero obbligato a fuggire lasciando la telecamera accesa, le immagini che venivano colte le ho poi utilizzate nel film».

Il Festival Ciné-Palestine punta a promuovere e far diffondere in Francia la cinematografia della Palestina.

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