Atene "la misura è colma, non acceteremo altri ultimatum". Venerdì però, scade rata del debito FMI

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Il limite delle concessioni possibili è stato raggiunto. È questo il sunto del messaggio del ministro greco Panos Skourletis. Nel pomeriggio di

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Il limite delle concessioni possibili è stato raggiunto. È questo il sunto del messaggio del ministro greco Panos Skourletis.

Nel pomeriggio di lunedì a Berlino si era tenuto un meeting con la Merkel, Hollande e il
presidente della Commissione Ue Jean-Claude Juncker. La Grecia non era ufficialmente nell’agenda dell’appuntamento, ma vi è entrata di preopotenza dato che il 5 giugno è la scadenza per la rata da 300 milioni da rimborsare all’Fmi.

Un’altra runione, stavolta notturna, ha messo attorno a un tavolo il presidente della Bce Mario Draghi, la cancelliera tedesca Angela Merkel, il presidente francese François Hollande, e il direttore generale del Fondo monetario Christine Lagarde. Il gruppo di Bruxelles, l’ex trojka, ha fatto sapere di star preparando un piano di ulteriori tagli per tre miliardi e mezzo di euro.

Nella notte il vicepresidente greco ha ripetuto che Atene non si piegherà ad ulteriori ultimatum è che non si possono più fare concessioni ai creditori.

Intanto la fuga dei capitali dalle banche greche provoca allarme. E in più resta l’incognita di quei Parlamenti nazionali che dovranno ratificare l’eventuale intesa. Tra questi il Bundestag tedesco.

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