Londra vs Ue: l'Europa a due velocità è un fatto. Cameron cerca alleati tra le capitali europee

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Riformare l’Unione europea, o almeno ridefinire i rapporti tra il Regno Unito e Bruxelles all’insegna di maggiore indipendenza, soprattutto

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Riformare l’Unione europea, o almeno ridefinire i rapporti tra il Regno Unito e Bruxelles all’insegna di maggiore indipendenza, soprattutto economica. Questo il principale punto sul quale il Governo britannico lavorerà nei prossimi cinque anni.

“Il nostro governo rinegozierà la relazione con l’Unione europea e spingerà per una riforma nell’interesse degli altri Stati membri” ha affermato la Regina Elisabetta in occasione del discorso di apertura della nuova legislatura.

Un progetto dal cui risultato dipenderà la sorte politica del Premier David Cameron, che ha già dato inizio a una serie di incontri diplomatici con diversi leader europei.

Il primo della lista è stato Jean Claude Juncker, che Cameron ha incontrato nella sua residenza per le vacanze a 70 km da Londra.
A decidere della riuscita della proposta britannica, però, saranno soprattutto i pareri di altri leader europei. Primo tra tutti, quello di Angela Merkel. La Cancelliera tedesca condivide con il Premier britannico la necessità di spingere per il mercato unico europeo, mentre i due leader sono in totale disaccordo sulle limitazioni ai sussidi sociali dei lavoratori europei, emigrati in un altro Paese. Punto sul quale Cameron ha costruito una buona parte della sua campagna elettorale.
Tra gli altri incontri importanti quello con il Presidente francese Francois Hollande, e poi quelli con i leader di Polonia, Svezia e Danimarca, più inclini a concedere spazio alle ragioni britanniche.

Quali sono le reali possibilità di successo per David Cameron?
Euronews ha chiesto un parere a Nina Shick, del think tank Open Europe, sulle tappe che attendono il Regno Unito nei prossimi mesi.

Euronews
Il Premier britannico David Cameron è impegnato in tour europeo, alla ricerca di sostegno al suo piano di riforme per l’Europa. Cosa si aspetta Cameron da questo viaggio?

Nina Shick, Open Europe
Credo che sia molto importante per Cameron creare un terreno di lavoro per i lunghi negoziati che verranno. Si inizierà con il vertice di giugno. Spetterà comunque agli altri leader europei decidere il successo della rinegoziazione delle condizioni di appartenenza britannica all’Unione europea. Oltre alla Commissione europea, Cameron deve conquistare soprattutto l’appoggio di alleati europei influenti. Come Angela Merkel, ad esempio. Per ora il viaggio serve a testare il terreno, e preparare le tattiche da usare in futuro.

Euronews
Che tipo di concessioni può realisticamente ottenere Cameron?

Nina Shick
Dal punto di vista economico stiamo parlando soprattutto di accordi commerciali con il resto del mondo. Nei quali il Regno Unito intende avere le mani più libere. Londra chiede meno regolamentazioni. Su questi punti la Commissione si sta già muovendo. E sono a favore di queste richieste anche altri Paesi europei. Anche perché si tratta di aspetti che non richiedono un cambiamento dei trattati. Guardando alle riforme democratiche, invece, Cameron chiede che siano i Parlamenti nazionali ad avere l’ultima parola sull’autorità europea, più che Bruxelles o la Commissione. Londra vuole anche evitare che i Paesi fuori dalla zona euro non subiscano le decisioni prese da questa utlima. Paesi come Danimarca, Svezia e Polonia ad esempio che non intendono entrare nella moneta unica, chiedono tutele e vogliono evitare di sentirsi membri di serie B dell’Unione europea. Credo che il Regno Unito sia un partner importante dell’Unione europea e credo che lo sappiano bene anche i poteri che contano all’interno dell’Unione europea.

Euronews
Ha detto che il Regno Unito è un partner importante per l’Unione europea, ma la pensano così anche gli altri Paesi europei?

Nina Shick
Per l’Europa è un problema di percezione nei confronti del Regno Unito. Se ci pensiamo bene la sicurezza europea oggi è minacciata. Pensiamo alla crisi ucraina, o anche a ciò che sta succedendo nel Nord Africa o anche in Medio Oriente. Perdere uno dei più grandi alleati militari sarebbe un grosso errore. E questo anche da un punto di vista economico. Il Regno Unito è uno dei più grandi contribuenti netti al bilancio comunitario. Se Londra lasciasse l’Unione europea cambierebbero gli equilibri a favore del blocco mediterraneo, molto più protezionista di quello attuale. E molti Paesi, come la Germania, ne sono ovviamente coscienti, e sanno che per rendere l’Europa competitiva,aperta al mondo e in grado di sopravvivere al 21esimo secolo, c‘è bisogno della voce liberale del Regno Unito.

Euronews
Per alcuni l’Eurozona ha bisogno di maggiore integrazione. Il progetto di Cameron non suona difficile in un contesto dove Francia e Germania chiedono maggiore integrazione?

Nina Shick
Cameron deve fissare la sua lista di riforme. Perché c‘è da dire che in molti si sono lamentati proprio perché questa lista non è stata fissata. Credo che sarà completata nei prossimi mesi.Più che presentarla come: -Questa è la lista di riforme e resterà cosi, credo che Cameron dovrebbe inserirla in una visione piu ampia sull’Unione europea. Credo che a quel punto si tratterebbe di inserire nei trattati quello che è già reale a livello politico. Esiste già un’ Europa a due velocità, un’Europa a più dimensioni.
Tutelare il mercato unico, uno dei punti centrali dell’appartenenza all’Unione europea, significa anche garantire a Svezia, Danimarca e Regno Unito che non vogliono entrare nell’Eurozona, gli stessi diritti degli altri Paesi. E certo, sappiamo che la zona euro ha bisogno di maggiore integrazione e credo che dovrebbero avanzare. Ma ripeto, le condizioni per l’appartenenza all’Unione europea non prevedono la moneta unica, ma l’aderenza al mercato unico.

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