È appena cominciata la bufera giudiziaria che si è abbattuta sul gotha del calcio mondiale. L’arresto di 15 tra i massimi responsabili della Fifa
È appena cominciata la bufera giudiziaria che si è abbattuta sul gotha del calcio mondiale. L’arresto di 15 tra i massimi responsabili della Fifa, tra cui l’ex-Vicepresidente Jack Warner, ha messo a nudo quella che gli inquirenti americani e svizzeri hanno definito “la Coppa del Mondo delle truffe”.
Un autentico sistema mafioso basato su tangenti, corruzione aggravata, frode, riciclaggio e associazione a delinquere. Sono questi i capi d’accusa formulati nei due tronconi dell’inchiesta.
Quella partita dal dipartimento di giustizia americano parla di tangenti per un valore complessivo di 150 milioni di dollari e punta il dito tra l’altro sulla gara d’appalto con cui la Nike, mai citata esplicitamente, si è aggiudicata la licenza per sponsorizzare il Brasile.
Ma a rovistare tra i panni sporchi della Federazione Internazionale di Calcio è anche la procura svizzera.
Andre Marty, portavoce dell’ufficio del Procuratore Generale: “L’indagine condotta dalle autorità statunitensi riguarda in sostanza le tangenti sui diritti tv e gli accordi commerciali gonfiati negli Stati Uniti e in America Latina” spiega. “Mentre l’inchiesta della Svizzera si concentra sul processo che ha portato a decidere dove si giocheranno le Coppe del Mondo 2018 e 2022” che si svolgeranno rispettivamente in Russia e Qatar.
Ieri è stata una vera e propria retata quella al “Baur au Lac” di Zurigo, l’hotel di lusso dove è in corso il Congresso annuale della Federazione che, secondo il comunicato ufficiale, si svolgerà regolarmente fino a venerdì, nonostante la richiesta di sospensione arrivata dallo stato maggiore della Uefa.
A chiedere esplicitamente le dimissioni del Presidente della Fifa Joseph Blatter, che dovrebbe essere rieletto per la quinta volta, è stato poi il capo della Federazioni Inglese Greg Dyke. Le indagini sono partite proprio su segnalazione della Fifa, si difende Blatter. Che non figura, per ora, tra gli indagati.