Nuova bufera scommesse sul calcio italiano. Nella notte tra lunedì e martedì è scattata l’operazione ‘Dirty Soccer’, coordinata dalla Direzione
Nuova bufera scommesse sul calcio italiano. Nella notte tra lunedì e martedì è scattata l’operazione ‘Dirty Soccer’, coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro, che ha portato a una cinquantina di arresti tra calciatori, dirigenti e presidenti di club di Lega Pro e Serie D.
2 Operazione per #calcioscommesse. Oltre 70 indagati e 50 fermi, più di 30 le squadre coinvolte. Decine di #combine di partite di calcio
— Polizia di Stato (@poliziadistato) 19 Maggio 2015
Nel mirino decine di partite, almeno trenta le squadre coinvolte. L’accusa è quella di associazione a delinquere, finalizzata alla frode sportiva, aggravata dall’associazione mafiosa. L’inchiesta infatti è partita dalle intercettazioni di Pietro Iannazzo, elemento di spicco della ‘ndrangheta di Lamezia Terme, indicata dagli inquirenti come una cosca “d’elite della mafia imprenditrice”.
3 Per #calcioscommesse coinvolti calciatori, presidenti e dirigenti sportivi e un appartenente 'Ndrangheta. Giro scommesse anche all'estero
— Polizia di Stato (@poliziadistato) 19 Maggio 2015
Un’indagine che va oltre i confini italiani. Tra gli arrestati ci sono anche scommettitori maltesi, russi, cinesi e serbi. Sospetti anche sul alcune partite di serie B, anche se gli inquirenti non sono riusciti a raccogliere elementi sufficienti. “I componenti dell’organizzazione collegata con l’estero e dedita al calcio scommesse sgominata stamane dalla polizia – ha spiegato Vincenzo Antonio Lombardo, procuratore della Repubblica di Catanzaro – tramavano per estendere le combine al campionato di serie B e a gare più importanti. Ma la Dda non ha elementi per dire se la combine sia andata a buon fine”.