Pakistan, funerali collettivi per le vittime dell'attacco di Karachi

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Di Euronews
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Arriva la rivendicazione dell'Isil: la prima nel Paese

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Le salme di oltre 40 vittime del brutale attacco terroristico di ieri contro la minoranza sciita a Karachi, in Pakistan, sono state seppellite con una cerimonia comune in un cimitero nella zona di Sakhi Hassan, sotto la protezione delle forze di sicurezza.

L’attacco, perpetrato da un gruppo di uomini armati in motocicletta che hanno assaltato un autobus su cui viaggiava una comitiva di ismaeliti, è il primo rivendicato dal gruppo Stato islamico in Pakistan.

“E’ tragico che persone innocenti vengano uccise in questo modo – commenta Abdul, residente di Karachi – I musulmani non dovrebbero compiere azioni terroristiche – aggiunge – Invece accade che nei Paesi non musulmani nessuno può farti del male, mentre in Paesi come il nostro il terrorismo è all’ordine del giorno. Il governo dovrebbe fare di più”.

“Abbiamo tutti paura – afferma Mohammad – i terroristi sono liberi di muoversi e di dettare legge, mentre le nostre forze dell’ordine sono incapaci di fermarli”.

L’azione era già stata rivendicata dalla piccola organizzazione jihadista pakistana Jundullah, che ha giurato fedeltà all’Isil. Da anni, gli attentati sono in aumento in Pakistan, dove vive la seconda maggiore comunità sciita al mondo dopo quella iraniana.

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