La navigatrice Catherine Chabaud: "la voce dell'oceano al COP21 di Parigi contro l'effetto serra"

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Navigatrice esperta e giornalista impegnata in attività legate allo sviluppo sostenibile e a progetti eco-innovativi. Catherine Chabaud è la

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Navigatrice esperta e giornalista impegnata in attività legate allo sviluppo sostenibile e a progetti eco-innovativi. Catherine Chabaud è la vincitrice del premio “Donna dell’Anno 2015”, assegnato a Monte Carlo nella splendida cornice dello Yacht Club.

Nel 1997 è stata la prima donna a completare il giro del mondo in solitaria e senza tappe in 96 giorni. Il riconoscimento le è stato conferito per il suo impegno come portavoce della “Piattaforma Oceano e Clima” dedicata alla tutela dei mari. Tema del premio ‘Le donne e il mare’, una scelta inevitabile visto l’impegno della Fondazione Principe Alberto II nel campo delll’ecologia e dell’ambiente. Euronews l’ha incontrata nel Principato di Monaco.

Alberto Paolo Valenti, euronews: “Signora Chabaud, lei è la donna del mare, che cosa rappresenta per lei il mare?”

Catherine Chabaud: “Ho un rapporto emotivo molto forte, direi molto sensuale con il mare; una passione nata durante la mia infanzia, quando ero piccola, mio padre amava la pesca, la pesca subacquea, le immersioni, mi ha dato subito una maschera, un boccaglio, e fortunatamente anche una tuta, e così ho visto gli abissi. E’ un elemento vivo, ecco perchè parlo di un rapporto con i mare, il mare è la mia mammina.”.

euronews: “Cosa l’ha proiettata verso la grande avventura? la sfida, la battaglia, la ricerca dell’armonia?”

Catherine Chabaud: “Il mare non è una guerra, ho sempre sostenuto che il mio rapporto con il mare ha a che fare con tutti i suoi elementi perché a volte può essere meraviglioso, dolce ma anche tempestoso. Nei mari del Sud, per esempio, la profondità e l’ampiezza sono enormi, ci sono grandi onde, e quando il vento soffia da 50 a 60 nodi durante una tempesta, allora si ha come l’impressione che le creste delle onde si infrangono, poi il mare diventa turchese, è qualcosa di stupendo quando ci si trova in queste situazioni”.

Il 2015 sarà un anno cruciale per il futuro del pianeta. A dicembre a Parigi si terrà il COP21, il vertice delle Nazioni Unite sul clima. 196 paesi dovranno cercare un accordo sulla riduzione delle emissioni di gas ad effetto serra.

“I negoziati sul clima che si terranno in Francia a fine anno dovranno evidenziare che sono in atto grandi cambiamenti. Ecco perchè non è solo una questione di governi e Stati”, prosegue la Chabaud. “Certo i Paesi dovranno impegnarsi molto di più per cercare di vincere la battaglia per limitare il riscaldamento globale che è di due gradi. Si deve trovare un modo affinchè non passi a quattro o sei gradi; penso che sia un lavoro che devono fare i governi ma che riguarda anche noi. I nostri oceani sono il nostro futuro, è quindi essenziale far sentire la voce del mare a Parigi nel 2015.”

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