Nepal: allarme Onu, mancano fondi per aiutare vittime

Nepal: allarme Onu, mancano fondi per aiutare vittime
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Di Salvatore Falco
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Sedici giorni dopo il terremoto, il numero delle vittime continua a salire, mentre il Nepal si prepara al lungo percorso della ricostruzione. Il

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Sedici giorni dopo il terremoto, il numero delle vittime continua a salire, mentre il Nepal si prepara al lungo percorso della ricostruzione. Il bilancio ufficiale parla di 8020 morti e quasi 18mila feriti.

Ci vorranno anni per riparare i danni materiali, il governo di Kathamandu stima che ci siano almeno 290.000 edifici distrutti e più di 250mila gravemente danneggiati.

Il primo ministro del Nepal si è impegnato di fronte al parlamento a completare la ricostruzione degli edifici pubblici entro i prossimi due anni.

Sushil Koirala ha promesso anche aiuti alla popolazione per ricostruire le case: “Per coloro che devono ricostruire le loro abitazioni danneggiate dal terremoto, la banca statale del Nepal garantirà presiti fino a 2,5 milioni di rupie (circa 22 mila euro, ndr) nella valle di Kathmandu e fino a 1,5 milioni (circa 13mila euro, ndr) al di fuori della valle con interessi del 2%”.

Resta l’urgenza di assistere la popolazione. Secondo il Programma Alimentare mondiale delle Nazioni Unite, almeno 3 milioni di persone avranno bisogno di cibo, tende e medicine nei prossimi tre mesi. E bisogna fare in fretta perché il mese di giugno segnerà l’arrivo delle piogge monsoniche. Molti villaggi colpiti dal terremoto del 25 aprile scorso non hanno ricevuto alcun tipo di aiuto, mentre le Nazioni Unite lanciano un allarme sull’insufficienza dei fondi.

Perché dei 370 milioni di euro richiesti per gestire l’emergenza, l’Onu ne ha ricevuti appena 20.

Incastonato ai piedi dell’Himalaya, il Nepal è una regione difficilmente accessibile e questo rende le operazioni di soccorso molto difficili. Molti villaggi sono raggiungibili solo dopo diversi giorni di cammino. È il caso di Langtang, 60 km a nord di Kathmandu.

Il villaggio è stato devastato da una valanga di massi e neve. 120 i corpi recuperati fino a ora. Questo lunedì, invece, 150 sopravvisuti sono stati portati via da un villaggio dopo la segnalazione di nuove valanghe.

Nella zona – uno dei più popolari percorsi di trekking nel Paese – risultano disperse almeno trecento persone, tra le quali i due alpinisti italiani Renzo Benedetti e Marco Pojer. Prima del disastro Langtang contava 55 tra pensioni e rifugi di montagna.

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