Proseguono i combattimenti per le strade di Aden e nel sud dello Yemen, una trentina i morti, mentre si moltiplicano gli appelli a negoziare
Proseguono i combattimenti per le strade di Aden e nel sud dello Yemen, una trentina i morti, mentre si moltiplicano gli appelli a negoziare. L’ultimo è quello dell’ex presidente Saleh che ha chiesto ai ribelli Houthi, suoi sostenitori, di ritirarsi dalle zone conquistate, tra cui la capitale Sanaa, e di sedersi al tavolo delle trattative con le autorità yemenite. Venerdì anche gli Stati Uniti avevano esortato le milizie sciite a dialogare.
Intanto si fanno i conti dei danni provocati dai raid aerei della coalizione guidata dall’Arabia Saudita. Decine di villaggi sono rimasti danneggiati, come quello di Attan, che ha oltre 400 anni di vita e ospita un’antica fortezza.
“Qui c’erano 54 case dove vivevano 75 famiglie, ma non c‘è più nessuno da quando si sono verificati i bombardamenti”, dice il capo villaggio. “Questo è un sito storico, risale all’Impero Ottomano. Ma ora dobbiamo andar via, siamo tutti vittime dei raid aerei”.
I bombardamenti sono ufficialmente terminati martedì scorso, ma le agenzie di stampa riferiscono di raid compiuti ieri. Soltanto in un mese sono morte oltre mille persone, la metà sono civili, secondo l’Onu.