L'America si divide sulla pena di morte all'attentatore di Boston.

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Di Stefano Cutillo
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L’america si divide sulla pena di morte a Dzhokhar Tsarnaev, l’attentatore superstite della maratona di Boston di due anni fa. Un terrorista mai

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L’america si divide sulla pena di morte a Dzhokhar Tsarnaev, l’attentatore superstite della maratona di Boston di due anni fa.

Un terrorista mai pentito, sostiene l’accusa mostrandolo in atteggiamento di sfida in una foto presa all’inizio del processo terminato con il verdetto di colpevolezza emesso l’8 aprile scorso.

Un ragazzino, allora diciannovenne, strappato da giovane alla Cecenia di cui è originario e sotto l’influenza del fratello maggiore Tamerlan, per la difesa.

Il giovane, oggi 21enne, è stato riconosciuto colpevole l’8 aprile scorso.

Fuori dalla Corte Federale di Boston che ora dovrà decidere tra pena capitale ed ergastolo, diverse persone hanno manifestato contro la pena capitale, bandita da trent’anni nel Massachussetts, ma ancora legale in casi federali come questo.

Contro la pena di morte si sono espressi anche alcune delle vittime o loro familiari.

L’attentato costò la vita a tre persone. 264 i feriti, molti mutilati.
Tre giorni dopo, durante l’arresto, un poliziotto rimase ucciso assieme al maggiore dei due fratelli Tzarkaev, Tamerlan.

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