Decine di vittime vanno ad aggiungersi nelle ultime ore a un bilancio pesantissimo nello Yemen, dove dal 26 marzo intervengono i cacciabombardieri di
Decine di vittime vanno ad aggiungersi nelle ultime ore a un bilancio pesantissimo nello Yemen, dove dal 26 marzo intervengono i cacciabombardieri di una coalizione a guida saudita, nel tentativo di arginare l’avanzata dei ribelli sciiti Huthi. Nelle scorse ore il governo iraniano si era detto convinto che l’offensiva sarebbe cessata di lì a poco, per lasciar spazio al negoziato: sono invece almeno quaranta i morti della giornata, tra la capitale Sana’a, la provincia di Ibb e nella cittadina di Haradh, non distante dalla frontiera con l’Arabia Saudita.
A Taiz, città nello Yemen centrale, sono riesplosi i combattimenti tra alcuni abitanti armati in appoggio ad unità dell’esercito fedeli al presidente deposto, contro i ribelli Huthi e i loro alleati, riaprendo di fatto un fronte che i ribelli pensavano di aver già chiuso.
L’Arabia Saudita intanto ha mobilitato la Guardia Nazionale, cosa che pu
ô far pensare a un prossimo intervento di terra.
E davanti alle coste yemenite si posiziona anche la USS Roosevelt, portaerei statunitense che ha valicato lo stretto di Hormuz insieme a un incrociatore: sono nove ora le navi da guerra americane posizionate in zona.