Dardanelli: turchi, australiani e neozelandesi non sono più nemici

Dardanelli: turchi, australiani e neozelandesi non sono più nemici
Di Salvatore Falco Agenzie:  Bora Bayraktar
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Gallipoli, stretto dei Dardanelli. In questa città sulla costa turca, cento anni fa le forze francesi e britanniche, rinforzate da corpi australiani

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Gallipoli, stretto dei Dardanelli. In questa città sulla costa turca, cento anni fa le forze francesi e britanniche, rinforzate da corpi australiani e neozelandesi, iniziarono l’offensiva contro l’Impero ottomano.

Il 25 aprile 1915, l’armata anglo-francese sbarcò sullo Stretto.

I soldati britannici puntarono all’estremo sud della penisola, le forze australiane e neozelandesi, Anzac, giunsero su una stretta spiaggia nella costa occidentale. Per loro fu un massacro. Ancora oggi, in Australia e Nuova Zelanda, la battaglia dei Dardanelli è considerata il calvario di un’intera generazione. In entrambi i Paesi, lo sbarco del 25 aprile, celebrato ogni anno, porta il nome Anzac Day.

Tra dicembre e gennaio dell’anno successivo, gli Alleati, sconfitti dalla resistenza turca e dall’asprezza delle condizioni, sgomberarono la penisola.

“Il motivo per cui sono venuta qui è perché volevo vedere Gallipoli – dice una visitatrice australiana – Ho scoperto che mio nonno serviva nell’esercito britannico. Ero curiosa di scoprire questo posto. Ho studiato molto quel periodo”.

“È molto affascinante vedere questo luogo e ricordare – aggiunge una altro turista australiano – Mi commuovo pensando all’incredibile perdita di vite umane da entrambe le parti. Ecco perché siamo qui, per respirare la storia e comprendere il senso di ciò che realmente è accaduto qui”.

Durante la campagna, una tregua consentì agli australiani e ai neozelandesi di fraternizzare con i nemici: i turchi lanciavano loro datteri e dolci, gli alleati rispondevano con carne in scatola e sigari.

“I rapporti di amicizia che nacquero sul campo di battaglia, mentre erano in corso i combattimenti, permisero, dopo anni, la fine delle ostilità – ricorda lo storico Şahin Aldogan, residente a Gallipoli – Fu Ataturk a dire ‘i vostri figli sono diventati i nostri figli’. E oggi vediamo che quelle nazioni sono diventate nostri alleati e i loro soldati riposano in questo luogo”.

Si stima che la battaglia dei Dardanelli provocò la morte di circa 500 mila persone, sia a causa dei combattimenti che delle malattie. Circa 120 mila sono seppellite a Gallipoli. Tra loro oltre 8mila australiani e 2.721 neozelandesi.

“Il memoriale di Gallipoli oggi non è più visitato dai quei genitori che avevano perso i loro figli in guerra – conclude il corrispondente di euronews in Turchia, Bora Bayraktar – Nel 100° anniversario, sono i loro nipoti e gli appassionati di storia a tenere vivo il ricordo di questi soldati”.

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