Interesse mondiale per la Banca Asiatica promossa dalla Cina

Interesse mondiale per la Banca Asiatica promossa dalla Cina
Di Euronews
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La Banca Asiatica d’investimento per le infrastrutture ha assunto un peso mondiale. Con l’obiettivo di guadagnare maggiore influenza economica, la

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La Banca Asiatica d’investimento per le infrastrutture ha assunto un peso mondiale. Con l’obiettivo di guadagnare maggiore influenza economica, la Cina ha attratto quasi 60 Paesi.

Con un capitale di partenza di quasi 50 miliardi di euro, la banca intende offrire sostegno finanziario a progetti di infrastrutture stradali, ferroviarie, aeroportuali in Asia.

I membri fondatori fissano le regole di gestione, il contesto operativo e prendono le decisioni. I membri associati avranno il diritto di votare le decisioni della banca. Entro fine giugno la carta fondatrice dovrebbe essere pronta.

Sette Stati arabi ne fanno parte: l’Egitto come fondatore, gli Emirati Arabi Uniti, l’Arabia Saudita, il Qatar, la Giordania, l’Oman e il Kuwait come membri associati.

Diciassette i Paesi europei che si sono affrettati a presentare la candidatura a membri fondatori: tra questi Italia, Francia, Germania, Regno Unito e Portogallo.

Una rivale per le istituzioni finanziarie internazionali?

Nonostante l’adesione di membri da tutto il mondo, gli Stati Uniti hanno criticato alcuni aspetti del progetto prendendone le distanze. La presenza di grandi potenze economiche tra i fondatori della banca ha sollevato domande sull’efficacia del Fondo Monetario Internazionale.

Allo stesso tempo, alcuni ritengono che Pechino sia in grado di cambiare i rapporti di forza all’interno dell’economia globale. Per molti, la Banca Asiatica d’Investimento per le infrastrutture potrebbe rivaleggiare con la Banca Mondiale e con l’Asian Development Bank, dominata da Stati Uniti e Giappone.

David Lipton, vice-direttore generale dell’FMI: “Il mondo si aspetta che questa istituzione, cui questi Paesi hanno deciso di aderire, sia governata bene, secondo gli standard elevati che sono applicati nelle altre istituzioni finanziarie internazionali, e questi devono ancora essere elaborati”.

Stefan Grobe, euronews: “L’amministrazione Obama ha provato in tutti i modi a delegittimare e a emarginare la Banca Asiatica d’Investimento per le infrastrutture e ha fallito. A questo si aggiunge l’opposizione dei Repubblicani al Congresso alle riforme del Fondo Monetario Internazionale che darebbero alla Cina più voce all’interno dell’FMI. Non è chiaro adesso come gli Stati Uniti possano trasformare quest’importante sconfitta diplomatica in qualcosa di significativo nei prossimi mesi”.

L’analisi dell’economista Nour Eldeen Al-Hammoury

Daleen Hassan, euronews: “Ci sono diverse opinioni sulla Banca Asiatica d’Investimento per le infrastrutture, alcuni la considerano una sfida alla Banca Mondiale e all’FMI, altri ritengono sia un passo importante per lo yuan cinese, un’evoluzione attesa per il continente asiatico. Per un’ulteriore analisi sull’argomento è con noi Nour Eldeen Al-Hammoury, chief market strategist presso ADS Securities ad Abu Dhabi. Che importanza ha per la Cina fondare la Banca Asiatica d’Investimento per le infrastrutture, come potrebbe competere con l’FMI e con la Banca Mondiale?”

Nour Eldeen Al-Hammoury, ADS Securities: “Il mandato di questa banca è quello di finanziare ampi progetti in Asia per lo sviluppo sostenibile. L’idea è colmare l’enorme divario di investimenti nel settore delle infrastrutture. Competere con l’FMI sarà significativo, ma non sarà semplice. La nuova banca è grande e potrebbe finanziare in Asia più progetti dell’FMI”.

euronews: “Gli alleati degli Stati Uniti, specialmente gli europei, sono stati veloci nel diventare membri fondatori, nonostante gli avvertimenti di Washington. Come lo spiega?”

Al-Hammoury: “Il numero di Paesi che sono entrati a far parte di questa banca è una dimostrazione del grande interesse per il mercato asiatico e per una moneta forte piuttosto che per una valuta garantita. Gli Stati Uniti stanno cercando di restare leader, ma allo stesso tempo la Cina sta cercando di passare in testa. Inoltre questo tipo di banca potrebbe ridurre il peso dell’FMI nella regione. Poi ci sono i Paesi europei che stanno cercando la loro quota di investimento in quei progetti per sostenere le proprie economie fragili”.

euronews: “Quale impatto avrà la banca sulle tendenze dello yuan?”

Al-Hammoury: “Ovviamente è positivo per la Cina e per la regione allo stesso tempo, per la sua affidabilità. La domanda di yuan come moneta forte probabilmente aumenterà col tempo, e con essa anche l’affidabilità dello yuan a livello globale”.

euronews: “Sette Paesi arabi sono diventati membri della Banca Asiatica d’Investimento per le infrastrutture. Tra di essi l’Egitto in qualità di fondatore. Quali possono essere i vantaggi per la regione mediorientale?

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Al-Hammoury: “La regione Medio Oriente-Nord Africa può trarre vantaggio dai nuovi progetti di infrastrutture che sono necessari nella regione. Alcuni fra questi progetti saranno realizzati nei Paesi fondatori della banca, il che accrescerà la possibilità di nuovi investimenti esterni”.

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