Manifestazioni di solidarietà anche a New York e in altre parti del mondo. Ad Abuja sfilano in 219: tante quante le giovani sequestrate
Un anno dopo il rapimento delle liceali da parte di Boko Haram, la Nigeria e il mondo non dimenticano. Mentre a New York l’Empire State Building si accendeva in segno di solidarietà e omaggi si tenevano in diversi paesi, Abuja era attraversata da un corteo di 219 donne e ragazze: tante quante le giovani, dallo scorso 14 aprile nei mani dei militanti islamici.
#CandleLight Vigil for #219ChibokGirls still in captivity #365DaysON#ChibokGirls#NeverToBeFogottenpic.twitter.com/DcI2ijOL0X
— #BringBackOurGirls (@BBOG_Nigeria) 14 Aprile 2015
Dopo mesi passati a brancolare nel buio, tra i parenti delle ragazze sparite c‘è chi affida le proprie speranze al nuovo presidente e ignora le sue perplessità, sulla possibilità di riportarle a casa.
“Ora che Buhari sta per assumere l’incarico – dice un padre a cui sono state rapite due figlie -. sono certo che prima o poi rivedremo le nostre ragazze”.
Report of @amnesty : atrocities & the #Chibok girls still missing 1y later #BringBackOurGirlshttp://t.co/ES6H7mDgvU pic.twitter.com/UUfpidu4dn
— Cécile DELETTRE (@CecileDELETTRE) 14 Aprile 2015
Se un invito a non perdere la speranza arriva anche dalla Nobel per la pace Malala, un rapporto di Amnesty International ricorda che delle donne rapite da Boko Haram, oltre duemila sono state ridotte in schiavitù sessuale e costrette a combattere, solo dal 2014.
One year since the Chibok girls were abducted and #BokoHaram's horror continues: https://t.co/90BA9EUNi9#BringBackOurGirls
— AmnestyInternational (@AmnestyOnline) 14 Aprile 2015