Siria, l'Onu chiede un corridoio umanitario per Yarmouk

Siria, l'Onu chiede un corridoio umanitario per Yarmouk
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Di Alfredo Ranavolo
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Il commissario dell'Unrwa Krähenbühl a Damasco, fa visita ai fuggitivi.

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Le Nazioni Unite chiedono alle autorità siriane l’organizzazione di un corridoio umanitario, per consentire l’evacuazione del campo di Yarmouk, a Damasco.

Pierre Krähenbühl, commissario generale dell’Agenzia per i profughi palestinesi delle Nazioni Unite (Unrwa), ha fatto visita a coloro che sono riusciti a fuggire dall’area ormai controllata al 90% dall’Isil.

In Damascus to get better view of evolving Yarmouk situation & identify ways to address humanitarian consequences for Palestine refugees.

— Pierre Krähenbühl (@PKraehenbuehl) 12 Aprile 2015

“Siamo molto preoccupati – ha detto – per i rifugiati e i civili che si trovano a Yarmouk. Siamo molto determinati a fornire assistenza a coloro che hanno deciso di lasciare temporaneamente il campo e trovare ricovero altrove. Ci occuperemo molto seriamente anche delle necessità di Yalda e Babila”.

Anche le aree che circondano il campo sono state, infatti, oggetto di bombardamenti e teatro di battaglie tra jihadisti, altri gruppi ostili a Bashar al Assad e le truppe del presidente.

La vita è diventata impossibile, come testimonia una donna intervistata all’interno.

“Noi, la gente del campo profughi di Yarmouk, siamo civili, ci sono bambini e malati. Non ci sono medicinali qui, non abbiamo nemmeno cibo e acqua. Ci lascino un corridoio per passare. Abbiamo bisogno di mangiare e bere, abbiamo bisogno di generi di conforto”.

I media ufficiali non possono avvicinarsi alla zona. Il video amatoriale che conteneva questa intervista, non può, dunque, essere verificato. Ma la situazione dei 18mila rimasti nel campo appare davvero disperata.

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