Gli insegnanti al fianco degli studenti di fronte a problemi sociali

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Gli insegnanti sono preparati per affrontare i problemi sociali dei loro studenti, anche quelli al di fuori della scuola? Obesità, violenze

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Gli insegnanti sono preparati per affrontare i problemi sociali dei loro studenti, anche quelli al di fuori della scuola?
Obesità, violenze domestiche, cyberbullismo, sono i temi di questa puntata nella quale vediamo come i professori possono essere d’aiuto.

Porto Rico: una multa per i genitori dei bambini obesi

A Porto Rico quasi un bambino su tre è considerato obeso, un dato più elevato rispetto a degli Stati Uniti dove il rapporto è di uno su cinque.

Le autorità portoricane hanno proposto di multare i genitori dei bambini obesi. Secondo la proposta di legge, i genitori devono occuparsi della dieta e dell’attività sportiva dei figli, che dovranno sottoporsi a controlli mensili. Se entro l’anno non si verificano miglioramenti, i genitori rischiano di pagare una multa che va fino a 800 dollari. (circa 735 euro).

Una proposta cui sono contrari molti insegnanti e pediatri. “Riconosciamo che l’obesità sia un grande problema da risolvere a Porto Rico – afferma il dottor Ricardo Fontanet – dobbiamo sensibilizzare, ma non facendo ricadere il peso del problema sui genitori o coinvolgendo i servizi sociali e i maestri”.

Albania: la battaglia contro le violenze domestiche

Se l’obesità infantile è visibile, le violenze domestiche spesso non lo sono. In Albania, quasi tre bambini su quattro hanno subito violenze fisiche da un familiare. Solo una piccola parte di questi casi sono stati denunciati alle autorità.

L’organizzazione non governativa ‘Save The Children’ si sta battendo contro questo fenomeno, parlando con genitori e insegnanti. Siamo andati in una scuola di Elbasan dove agli
allievi di questa classe vengono spiegati i loro diritti e come denunciare i casi di violenza. Gli allievi hanno formato il proprio governo in classe, dove possono parlare dei propri problemi. Save the Children ha coinvolto migliaia di genitori e insegnanti, trasmettendo il messaggio anti-violenza. Oltre il 60 per cento degli allievi sostiene che i propri genitori siano diventati meno aggressivi dopo avere partecipato alla formazione.

Belgio: cyberbullismo, aiutare le vittime a uscire dal silenzio

La violenza viene esercitata in tante forme, come attraverso il cyberbullismo. Sarah ne è stata vittima un anno e mezzo fa, come accade a un ragazzo su tre in Belgio. Per sei mesi, questa ragazzina di tredici anni ha ricevuto messaggi offensivi sui social network. Così si è isolata sempre di più.
A scuola Sarah è riuscita a parlare con una insegnante che l’ha convinta a confidarsi con la mamma e a sporgere denuncia contro ignoti.

Poi nella sua classe si è svolta una sessione informativa con Olivier Bogaert, ispettore dell’unità sui crimini informatici. A Bruxelles la lotta contro il cyberbullismo passa anche attraverso gioci da tavolo e film educativi proiettati nelle scuole.

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