Operazione trasparenza nelle spese del Parlamento europeo. Tagli ai ristoranti

Operazione trasparenza nelle spese del Parlamento europeo. Tagli ai ristoranti
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Di Margherita Sforza
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La libera concorrenza entra anche nei corridoi del Parlamento. Dopo 25 anni di monopolio della multinazionale Sodexo, è stata aperta una gara d'appalto per la mensa. Incontro con David Sassoli, vice-

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Non accadeva da 25 anni. Il Parlamento europeo ha deciso di aprire alla concorrenza i suoi servizi di ristorazione lanciando una gara d’appalto per le sue mense. Spiega David Sassoli, vice-Presidente del Parlamento con delega al bilancio, “a giugno ci sarà la gara e poi in autunno arriveranno i nuovi gestori”.

La multinazionale Sodexo non avrà piu’ quindi il monopolio, perché diverse società potranno accaparrarsi la gestione della mensa, della panineria, del ristorante e dei diversi bar. Persino le macchinette per il caffé dovranno essere attribuite in base al criterio della miglior offerta.

L’obiettivo è migliorare la qualità ma soprattutto risparmiare.

Il contratto al momento non comprendeva nemmeno il cosidetto “rischio di impresa”, le spese dovute allo smaltimento degli scarti, degli alimenti non consumati erano a carico del Parlamento, e quindi dei contribuenti europei.

“Solo introducendo questa clausola, prevediamo di risparmiare 1 miliardo e seicentomila euro“ sottolinea Sassoli.

Ma è solo la punta dell’iceberg. La spending review toccherà anche i 28 palazzi del Parlamento, compreso quello da 175000 metri quadrati e 65 milioni di euro in costruzione a Lussemburgo. I palazzi dovranno essere ristrutturati e ammodernati per rispondere a criteri di sicurezza piu’ efficienti, ma “non vorrei che si dovesse riaprire il cantiere ogni anno…” ironizza il deputato italiano.

Poi c‘è l’annoso capitolo Strasburgo. Una decina di camion fanno la spola tra Bruxelles, in Belgio, e la cittadina francese di Strasburgo, una volta al mese per la sessione plenaria del Parlamento, trasportando valigioni a disposizione dei deputati, che un tempo contenevano tonnellate di documenti, ma ora sono spesso semi-vuoti, perché sostituiti da Ipad e computer. Il vice-Presidente del Parlamento Sassoli proporrà un questionario ai deputati, per cercare di eliminare valigioni e camion e risparmiare soldi ed emissioni Co2.

Non solo tagli pero’. E’ già partito il duello sugli spese agli assistenti. Una vera anomalia rivelata ancor piu’ dallo scandalo del Fronte Nazionale che, secondo un’inchiesta europea in corso, utilizzava alcuni assistenti dei suoi eurodeputati, pagati dal Parlamento europeo, per lavorare nel partito. Si ipotizza il reato di finanziamento pubblico ai partiti. Lo scandalo ha evidenziato la necessità di un regolamento piu’ chiaro sugli assistenti locali, c‘è un deputato che ne ha 40 in Romania, e nessuno a Bruxelles.

Ogni deputato europeo ha oltre 20.000 euro al mese a disposizione per lo staff, a Bruxelles e nella sua circoscrizione. I deputati tedeschi vogliono un aumento di 3000 euro al mese per pagare gli assistenti.“Perchè i salari e il costo della vita non sono gli stessi tra la Germania e l’Europa dell’Est” spiega Sassoli che aggiunge “il gruppo socialista è disposto ad un aumento di 1000-2000 euro”.

Intanto pero’ le spese del bilancio 2016 potebbero aumentare del 2.5%, tra spese straordinarie per i palazzi e spese ordinarie, in cui rientrerebbero anche gli aumenti agli assistenti.

I gruppi politici prenderanno posizione sul bilancio entro metà aprile, la battaglia per il bilancio potrebbe atterrare in plenaria del Parlamento già alla fine di aprile. Ma è solo la prima tappa e riguarda il bilancio del Parlamento.

Commissione, Consiglio e Parlamento dovranno trovare un compromesso sul budget complessivo delle tre istituzioni per il 2016, entro la fine dell’anno.

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