Istanbul. Muore procuratore sequestrato. Uccisi rapitori. I dubbi sulla vicenda

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Di Euronews
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Si è concluso nel peggiore dei modi il sequestro che ieri ha tenuto la Turchia con il fiato sospeso. Il Procuratore della Repubblica Mehmet Selim

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Si è concluso nel peggiore dei modi il sequestro che ieri ha tenuto la Turchia con il fiato sospeso. Il Procuratore della Repubblica Mehmet Selim Kiraz tenuto in ostaggio da un gruppo dell’estrema sinistra marxista all’interno del Palazzo di Giustizia non è sopravvissuto alle ferite dopo il blitz delle teste di cuoio per tentare di liberarlo.

Dhkp-C, è questa la sigla del gruppo armato noto per avere messo a punto numerosi attacchi in Turchia a partire dagli anni Novanta. Il 6 gennaio scorso aveva rivendicato un attentato suicida contro un posto di polizia a Istanbul.

L’intera vicenda, compresa la scelta dell’intervento delle forze speciali, lascia aperti numerosi interrogativi.

“È stato sottoposto ad intervento chirurgico. Abbiamo fatto tutto quel che era in nostro potere ma non è stato possibile salvarlo. È morto da martire” ha spiegato la Dottoressa Cavlan Ciftci dell’ospedale di Istanbul in cui il procuratore è stato operato.

Il Pm era incaricato dell’inchiesta sulla morte di un quindicenne, Berkin Elvan, rimasto in coma quasi un anno, ferito da una granata della polizia durante la repressione delle proteste a Gezi Park.

Il nostro corrispondente a Istanbul Bora Bayraktar: “I sequestratori sono stati uccisi, il rapimento si è concluso nel sangue. Ma restano gli interrogativi. Come è stato possibile introdurre un arma nel Palazzo di Giustizia? Sarebbe stato possibile per la polizia risolvere la crisi attraverso il dialogo?”.

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