Un accordo sul nucleare iraniano potrebbe essere imminente. Questo era il mantra sino alle ultime ore di ieri, prima della mezza notte. Ma se la
Un accordo sul nucleare iraniano potrebbe essere imminente. Questo era il mantra sino alle ultime ore di ieri, prima della mezza notte. Ma se la diplomazia ha una capacità fuori dal comune è quella di fermare il tempo. E così l’inderogabile scadenza della mezza notte ha subito un ritocco. Oggi i negoziati continuano, di fronte all’evidenza che le divergenze hanno prevalso rispetto ai punti di accordo tra la delegazione iraniana e il gruppo dei “5+1” che riunisce i Paesi membri del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite più la Germania.
Come segnale positivo era stato interpretato ieri il ritorno del ministro degli Esteri russo, Serguei Lavrov, a Losanna, dove era in corso la plenaria tra Tehran e le cinque potenze internazionali impegnate in questa maratona negoziale.
Prima di lasciare Mosca, il titolare della diplomazia russa aveva rilasciato una dichiarazione dal tono incoraggiante: “Le possibilità di successo sono alte – aveva detto – non possiamo parlare del 100% perché non c‘è mai la certezza assoluta. Ma possiamo dire che l’accordo è raggiungibile”.
Più prudente il portavoce dell’Organizzazione iraniana per l’energia atomica, che aveva avvertito: il negoziato avanza, ma lentamente.
Un membro della squadra statunitense aveva invece già intravisto e anticipato l’estensione della scadenza.
Dopotutto, l’obiettivo ambizioso merita di non cadere nel vuoto: garantire a Tehran il diritto all’energia nucleare, non agli armamenti.