I gestori di un ristorante in Myanmar sono stati condannati a due anni e mezzo di reclusione per offesa alla religione. I tre, un neozelandese e due
I gestori di un ristorante in Myanmar sono stati condannati a due anni e mezzo di reclusione per offesa alla religione. I tre, un neozelandese e due locali, avevano diffuso una pubblicità del loro locale usando l’immagine di un Buddha psichedelico e con le cuffie per ascoltare musica.
L’avvocato degli imputati ha espresso dubbi sulla equità della condanna. “A Myanmar le cose funzionano diversamente da qualsiasi paese democratico.”
A nulla è valso il ritiro immediato della pubblicità incriminata, e meno ancora le scuse postate su Internet.
“La sentenza è giusta. Nè troppo pesante nè troppo leggera, solo quello che si meritano. Da buddista non vorrei che soffrissero più di cosi”.
La vicenda avviene mentre nel paese si diffonde un clima di nazionalismo religioso, sostenuto dal governo che guarda con timore la crescita della minoranza musulmana, pari al 5 per cento dei 53 milioni di abitanti.