Grecia: bufera su Varufakis, dopo le foto su Paris Match, il video contro la Germania

Grecia: bufera su Varufakis, dopo le foto su Paris Match, il video contro la Germania
Diritti d'autore 
Di Euronews
Condividi questo articoloCommenti
Condividi questo articoloClose Button

La Grecia è con Yanis Varoufakis, nonostante la bufera di critiche che soprattutto all’estero hanno sommerso il ministro delle Finanze dopo la

PUBBLICITÀ

La Grecia è con Yanis Varoufakis, nonostante la bufera di critiche che soprattutto all’estero hanno sommerso il ministro delle Finanze dopo la pubblicazione delle foto scattate per il settimanale francese ‘‘Paris Match’‘. Yanis Varoufakis è ritratto con la moglie nella sua bella casa di Atene, che si affaccia sull’Acropoli. ‘‘Avrei preferito che non fossero esistite’‘, ha detto pentito il ministro delle Finanze.

Per i greci, tuttavia, le foto non sono un problema. ‘‘Fa parte del suo lavoro. Lui è bello, ha una bella moglie, non vedo cosa ci sia di male in questo’‘, dice un residente di Atene al microfono di euronews. ‘‘Dovremmo giudicarlo per le sue politiche,e non per il suo stile di vita, tutti ci aspettiamo un miglioramento. Alla fine è il risultato politico che conta’‘, gli fa eco un’altra. ‘‘Secondo me, nessun politico dovrebbe mettere in mostra la sua vita privata in servizi fotografici per la stampa’‘, puntualizza un’altra abitante.

Ma i guai per Yanis Varoufakis non sembrano essere conclusi. Ora nel mirino delle critiche è finito un video che risale al 2013, quando non era ancora ministro, in cui alza il dito medio rivolgendosi ai tedeschi.

Il filmato è tornato a circolare in rete in un momento di grandi tensioni e discussioni tra il ministro delle finanze greco e l’omologo tedesco Wolfgang Schaeuble.

“Il video è stato ritoccato, non l’ho mai fatto”: si è difeso Varufakis.

Condividi questo articoloCommenti

Notizie correlate

Varoufakis, l'icona anti-sistema

Scontro finale: ultimi comizi nella Grecia verso il voto

I francesi divisi sul foie gras. Alcuni produttori sperimentano metodi più etici