Lavori al teatro di Pompei, sequestro cautelativo per l'ex commissario

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Di Alfredo Ranavolo
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Marcello Fiori, coordinatore nazionale dei club di Forza Italia, avrebbe disatteso il suo mandato, facendo compiere lavori che non riguardavano la conservazione dell'integrità del patrimonio archeolog

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I lavori effettuati al Teatro grande di Pompei avrebbero esulato di gran lunga l’obiettivo di metterlo in sicurezza. Questo il motivo per il quale la Corte dei Conti ha fatto scattare un sequestro conservativo da quasi 6 milioni di euro (5.778.939,05 euro per la precisione) nei confronti di Marcello Fiori, ex commissario all’emergenza scavi per la storica località in provincia di Napoli.

‘‘Sono emersi una gestione fraudolenta e un sistema di potere clientelare consolidati e diffusi’‘ si sottolinea nel decreto di sequestro emesso dalla procura regionale campana della Corte dei Conti. ‘Il dato univocamente emerso dalle indagini, anche penali – si legge nel provvedimento del sostituto procuratore generale Donato Luciano – è che nell’esercizio del suo mandato e chiaramente esorbitando dai limiti della sua competenza commissariale, il sig. Marcello Fiori si è occupato in maniera ‘singolare’ della messa in sicurezza e della salvaguardia di uno dei siti archeologici di maggiore richiamo turistico e scientifico a livello
internazionale’‘.

Già rinviato a giudizio dalla procura di Torre AnnunziataIl riferimento alle indagini penali è al procedimento già in corso davanti al tribunale di Torre Annunziata, per le quali Fiori è stato rinviato a giudizio per abuso di ufficio. Nel decreto si riportano parte delle conclusioni della procura della cittadina campana, dove si legge che per alcuni dei personaggi coinvolti nell’inchiesta si afferma che gli episodi illeciti sono ‘‘accomunati da un modus operante assolutamente irriverente per la sua protervia e significativo di un assoluto disprezzo per le regole e per l’istituzione la cui integrità il funzionario aveva giurato di tutelare”.

L’allora commissario degli scavi, scrivevano nel 2013 i pm di Torre Annunziata, “avrebbe dovuto garantire non solo il risultato di riportare a una condizione di normalità e decenza uno dei siti archeologici più visitati al mondo (obiettivo certamente non raggiunto atteso il continuo
peggioramento dello stato di degrado ‘colpevole’ che l’area sta patendo) ma anche una costante e corretta vigilanza affinché non un solo euro di quelli stanziati fosse distolto dalle priorità emergenziali”.

“Con disarmante protervia – si legge ancora – questi fini sono stati stravolti e i risultati appaiono oggi avere vasta eco negativa sulla stampa mondiale e, quel che è peggio, aver amplificato un disastro archeologico e storico di portata immane. Come di consueto, anche in casi analoghi, non risulta che il medesimo abbia dovuto giustificare questa certa debacle in alcuna sede disciplinare ed egli risulta rivestire tuttora un ruolo apicale entro il rango di funzionario della presidenza del Consiglio dei Ministri’‘.

“Le indagini – evidenzia ancora la procura contabile nel suo decreto – hanno svelato un netto sviamento dalle finalità riconducibili a un sì delicato compito la cui importanza, anche in termini di impatto sulla credibilità internazionale del nostro sistema Paese, avrebbe dovuto imporre un rigido rispetto delle disposizioni in materia e un’ineccepibile condotta da parte dell’alto funzionario pubblico’‘.

Gli indagati invitati a fornire deduzioniL’esponente di Forza Italia dovrà fornire “deduzioni”, assieme a 9 dirigenti del ministero per i Beni culturali finiti sotto inchiesta. Si tratta del direttore generale per lo spettacolo dal vivo Salvatore Nastasi, dell’ex Soprintendente per i Beni Archeologici di Napoli e Caserta
Stefano De Caro, della funzionaria della Direzione Antichità Jeannette Papadopoulos, del prof. Raffaele Tamiozzo, del dirigente della Regione Campania Maria Grazia Falciatore, dell’architetto Roberto Cecchi, il ricercatore universitario Bruno De Maria, dell’architetto Maria Pezzullo, funzionario della Regione Campania.

Dovranno fornire informazioni per giustificare l’affidamento, senza gara, di lavori relativi all’allestimento di strutture e acquisto di attrezzature per spettacoli teatrali, che non erano ricompresi nel mandato, volto solo a evitare il degrado della struttura. I lavori, in tutto, sono costati 8 milioni di euro, contro i 450 mila previsti.

Fiori: “un provvedimento abnorme, non ho subito condanne”“È un provvedimento abnorme. Mi batterò in ogni sede” ha detto Fiori, durante una conferenza stampa tenuta assieme a Renato Brunetta.

Conferenza stampa con FioriMarcello</a> <a href="https://twitter.com/hashtag/pompei?src=hash">#pompei</a> <a href="https://twitter.com/forza_italia">forza_italiapic.twitter.com/5vd8QUy50e

— Renato Brunetta (@renatobrunetta) 4 Marzo 2015

“Io vivo del mio stipendio, dell’onestà del mio lavoro, credo nello Stato e per me questi
reati sono infamanti. È un infamia e mi batterò in tutte le sedi per dimostrare la mia totale estraneità rispetto a quanto mi viene addebitato” ha affermato il coordinatore dei club Forza Silvio. “Vengo colpito nella mia disponibilità economica – ha aggiunto – e nella mia libertà senza essere stato giudicato”.

Fiori afferma di aver messo il suo mandato di coordinatore nazionale nelle mani di Silvio Berlusconi, che ha respinto le sue dimissioni.

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