Offensiva su Tikrit, l'Iraq tenta la riconquista

Offensiva su Tikrit, l'Iraq tenta la riconquista
Di Alfredo Ranavolo
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La città natale di Saddam Hussein è controllata dal sedicente Stato islamico dallo scorso giugno.

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Riconquistare Tikrit. L’esercito iracheno ha lanciato lunedì mattina un’operazione per riprendere la città che diede i natali a Saddam Hussein, finita a giugno sotto il controllo del sedicente Stato islamico.

Dai progressi che le forze irachene riusciranno a compiere nella provincia a maggioranza sunnita di Salah ad Dinn dipenderà anche il tentativo di spingersi ancora più a nord, verso Mosul, la seconda città dell’Iraq, situata nella provincia di Ninive, dove lo Stato islamico ha stabilito il suo quartier generale in Iraq e la settimana scorsa ha compiuto una “distruzione “propagandistica” di opere d’arte”:http://it.euronews.com/2015/02/26/mosul-distrutto-il-museo-martellate-dell-isil-su-statue-del-vii-secolo-ac/.

Con 30.000 uomini impegnati sul campo, non solo soldati ma anche appartenenti alle forze di polizia e alle milizie sciite, l’appoggio di truppe iraniane e dell’aviazione irachena e internazionale, si tratta di una delle principali offensive lanciate da Baghdad contro i jihadisti.

Annunciata domenica dal primo ministro Haider al-Abadi. “Il nostro obiettivo – ha detto – è liberare la gente dall’oppressione e dal terrorismo dell’Isil. Dobbiamo proteggere i cittadini e le loro proprietà”.

Un tentativo di rassicurare la popolazione civile sunnita della città, timorosa di ritorsioni e violenze denunciate in altre situazioni in cui sono intervenute le milizie sciite contro i combattenti della jihad.

Il premier ha anche invitato gli abitanti di Tikrit a ribellarsi contro i terroristi. Ai quali si è rivolto, invece, offrendo una “ultima opportunità di deporre le armi. Altrimenti “andranno incontro al destino che meritano” ha affermato.

Un colonnello dell’esercito iracheno ha affermato che l’offensiva avanza da tre diverse direzioni. Secondo questa fonte, le forze filo-governative stanno anche cercando di controllare tutte le strade secondarie per evitare che membri dell’Isil possano fuggire.

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