Il termine buco nero fu coniato dall’astrofisico americano John Wheeler. I primi a studiare le sue proprietà furono Robert Oppenheimer e Harlan
Il termine buco nero fu coniato dall’astrofisico americano John Wheeler. I primi a studiare le sue proprietà furono Robert Oppenheimer e Harlan Snyder. I due mostrarono che il campo gravitazionale di un buco nero è così forte che niente può uscirne. La definizione di buco nero è infatti:
“Il buco nero è un oggetto la cui forza di gravità è talmente intensa che nulla può sfuggirgli, nemmeno la luce”. (J. Wheeler, 1968).
Parliamo di misure difficilmente comprensibili, ma per cercare di chiarire meglio cosa siano i buchi neri diciamo che ogni stella è una grande palla di gas incandescente tenuta assieme dalla gravità. Siccome però una stella non può bruciare per sempre, quando questo processo finisce, ecco che si esaurisce il rifornimento di calore, si interrompe ed il gas comincia a raffreddarsi. La stella rallenta il suo movimento e la forza di gravità la comprime in una sfera più piccola. Gli atomi si avvicinano sempre di più e determinano un aumento della gravità finché, la stella sprofonda su se stessa. A quel punto si verifica un’esplosione detta supernova e al centro rimane un oggetto superdenso la cui gravità è così forte che tutto ciò che tocca viene risucchiato, cadendo, letteralmente, come in un buco nello spazio. Siccome nemmeno la luce riesce a sfuggirgli, questo il buco è nero.