Mentre gli italiani residenti in Libia sono arrivati in patria, rimane alta la tensione per l’avanzata dell’Isil. L’Egitto ha reagito all’uccisione
Mentre gli italiani residenti in Libia sono arrivati in patria, rimane alta la tensione per l’avanzata dell’Isil. L’Egitto ha reagito all’uccisione dei 21 copti lanciando raid aerei nella zona di Derna, un migliaio di chilometri da Tripoli: è la prima volta che Il Cairo attacca un Paese islamico. Il presidente francese Francois Hollande, assieme al presidente egiziano Abdel Fattah Al Sissi, ha chiesto una riunione del consiglio di sicurezza dell’Onu.
Il governo libico, al potere dall’agosto scorso, ha condannato l’attacco egiziano come una violazione della sua sovranità.
Al contempo, il vice-presidente del Parlamento libico Awad Abdel Sadek ha chiesto alle autorità egiziane di proteggere i cittadini libici presenti in Egitto da eventuali ritorsioni.
In Egitto è stato dichiarato il lutto nazionale. Le famiglie dei copti giustiziati dall’Isil sostengono di essere state colpite perché cristiane.
Da Roma, il premier italiano Matteo Renzi frena sull’ipotesi di un intervento italiano: “La situazione è difficile, ma non è tempo per una soluzione militare”.