Cori e cartelli per chiedere riduzioni del prezzo di gas e benzina. La polizia risponde coi lacrimogeni.
Non sono i festeggiamenti per il carnevale che, anzi, i manifestanti promettono di sabotare se non otterranno quanto chiedono.
Ovvero riduzioni del prezzo del gas.e ulteriori ritocchi a quelli dei carburanti. È il caro-idrocarburi a spingere in strada la gente di Haiti.
La capitale Port au Prince è stata ancora una volta invasa, venerdì, dalle proteste, rivolte anche all’indirizzo del presidente Michel Martelly.
Anche a causa delle repressioni della polizia, che non ha risparmiato l’uso di lacrimogeni, nonostante non sembrava ci fosse tensione.
Nel poverissimo Paese caraibico, le contestazioni vanno avanti da mesi. A dicembre sono state capaci di far dimettere il premier Laurent Lamothe. Ma da allora non è cambiato molto, nonostante un taglio al prezzo della benzina e del gasolio.
Il costo è, attualmente, per la prima, di poco meno di 200 gourdes (in moneta locale, l’equivalente di 4 dollari al gallone (3,7 litri). Secondo alcuni dei manifestanti dovrebbe costare la metà. Discorso analogo rispetto ai 3,30 dollari per un gallone di gasolio.