Aperture sulla Grecia, week end intenso di lavoro in vista dell'Eurogruppo di lunedì

Aperture sulla Grecia, week end intenso di lavoro in vista dell'Eurogruppo di lunedì
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Di Alfredo Ranavolo
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Sull'Ucraina la Merkel afferma: "non escludiamo ulteriori sanzioni se gli accordi di Minsk non vengono rispettati".

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Si è parlato molto di tragedie ai margini dell’Europa, al vertice di Bruxelles. Quella che da quasi un anno si consuma in Ucraina, naturalmente. Alla quale Matteo Renzi ha, però, voluto assimilare quella libica, all’indomani dell’ennesimo dramma nel canale di Sicilia, in quanto a sua volta “problema europeo”.

Riguardo agli accordi di Minsk, “non sono escluse nuove sanzioni”, ha detto la cancelliera tedesca Angela Merkel, se non dovessero essere rispettati.

Ma il “piatto principale” del summit era la Grecia. Una rottura, nelle parole concilianti dei protagonisti, appare più lontana.

“Come avete sentito – ha affermato il presidente della commissione europea, Jean Claude Juncker – il governo greco ha asserito di poter essere d’accordo con il 70% del programma esistente. Dobbiamo vedere qual è questo 70% con il quale il governo greco è d’accordo. E per il 30% sul quale non c‘è accordo, vedere cosa si può fare”.

L’ottimismo coinvolge il presidente dell’europarlamento, Martin Schulz, e lo stesso premier greco Alexis Tsipras, pur sempre fermamente critico sulle politiche europee.

“Non siamo – ha detto il primo ministro ellenico – d’accordo con le pesanti e restrittive regole della disciplina fiscale, con il Patto di stabilità. Ma siamo obbligati a rispettarle, perché sono regole fondative dei trattati europei. Qui penso ci sia il compromesso cruciale: nel rispetto dei principi di base. Principi di democrazia e regole”.

La Grecia si ritrova, però, anche un avversario inatteso. La Spagna di Rajoy, timoroso della spinta che potrebbe arrivare alla sinistra di Podemos da una vittoria ellenica.

Efi Koutsokosta, corrispondente di euronews, ha spiegato che “il primo summit per il premier greco Tsipras si è concluso con una tregua, nonostante le tensioni provocate non dai tedeschi, ma dagli spagnoli. L’intesa tra Dijsselbloem e la delegazione greca ha cambiato l’umore. Ora i partner europei attendono di vedere cosa accadrà nel week end e, naturalmente, i risultati dell’Eurogruppo di lunedì”.

PM Tsipras and PEG Dijsselbloem agreed today to ask the institutions to engage with the Greek authorities to start work on a technical (1/2)

— Jeroen Dijsselbloem (@J_Dijsselbloem) 12 Febbraio 2015

Per quella data sarà pronta la prima analisi compiuta da tecnici dell’Unione Europea, del Fondo monetario internazionale, della Banca centrale europea e greci sulle richieste avanzate da Atene. Che nel frattempo ha raggiunto un piccolo, ma altamente simbolidco risultato: far sparire la parola “troika” dai comunicati ufficiali dell’Unione.

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