Pronta la lista dei 19 nuovi nomi, tra russi e ucraini, cui estendere le sanzioni europee. I ministri degli esteri dei 28 Stati membri non hanno
Pronta la lista dei 19 nuovi nomi, tra russi e ucraini, cui estendere le sanzioni europee. I ministri degli esteri dei 28 Stati membri non hanno mostrato alcuna esitazione nella sua stesura. Mentre è stato deciso di rinviarne l’entrata in azione. Federica Mogherini ha spiegato in conferenza stampa a Bruxelles perché: “Abbiamo deciso di voler dare il massimo risalto agli sforzi diplomatici che si susseguono in queste ore. Per questo abbiamo deciso all’unanimità di posticipare l’entrata in vigiore delle nuove misure al 16 febbraio. Questo perché crediamo sia nostro dovere dare una possibilità ai tentativi di mediazione”.
Nonostante le parole di speranza del capo della diplomazia europea, molte delle capitali europee ritengono Mosca un interlocutore inaffidabile. Come ammette il ministro degli esteri lituano.
“Tutti noi ci aspettiamo che si arrivi a una soluzione diplomatica. Nessuno vuole una guerra” ha affermato “Però possiamo giudicare la situazione soltanto da ciò che accade sul terreno, e non fare affidamento alle parole della leadership russa. Non sono affidabili, a meno che non vengano provate dalla realtà dei fatti”.
Nel caso di un fallimento dei negoziati, però, i Paesi europei sono divisi sulla possibilità di rifornire di armi l’esercito di Kiev. Tra i Paesi più riluttanti l’Italia, che vede in questa decisione un punto di non ritorno nella crisi ucraina.