Il conflitto in Ucraina è uno dei temi in cima all’agenda della 51esima Conferenza internazionale sulla sicurezza di Monaco. Sul tavolo dei circa 80
Il conflitto in Ucraina è uno dei temi in cima all’agenda della 51esima Conferenza internazionale sulla sicurezza di Monaco. Sul tavolo dei circa 80 leader mondiali c‘è l’ipotesi statunitense di inviare armi per sostenere l’esercito di Kiev contro i ribelli filorussi nell’est del Paese. Idea osteggiata da molti, Germania in primis che ha parlato del rischio di “gettare benzina sul fuoco’‘.
“L’unico modo di convicere i russi ad arrivare, nella migliore delle ipotesi, a una guerra fredda, non è la firma di un accordo con gli ucraini ma una combinazione di pressione e persuasione. La via diplomatica è l’unica percorribile, la fornitura di armi non salverebbe l’Ucraina. E non c‘è un John McCain, nessuno falco negli Stati Uniti in grado di fare abbastanza per salvare l’Ucraina, se questa è la realtà, dovete prepararvi ad accettarla e ad ammetterla con i vostri amici, ma non alleati, gli ucraini,’‘ dice Ian Bremmer, Presidente del ‘‘Gruppo Eurasia’‘ che si occupa di ricerca sul rischio politico globale.
‘‘Immobilismo nella crisi ucraina’‘: per il senatore americano John McCain di questo è responsabile Angela Merkel, rispetto al rifiuto di fornire assistenza militare ‘‘difensiva’‘ a Kiev. Atteso nelle prossime ore a Monaco l’intervento della cancelliera tedesca.