Bambini formati per diventare combattenti, utilizzati come scudi umani o per attentati suicidi. Le tecniche dell’autoproclamato Stato Islamico sono
Bambini formati per diventare combattenti, utilizzati come scudi umani o per attentati suicidi. Le tecniche dell’autoproclamato Stato Islamico sono state denunciate da un rapporto del Comitato delle Nazioni Unite sui Diritti dell’Infanzia. Una delle esperte della Convenzione, Renate Winter:
“Abbiamo i dati sullo sfruttamento di bambini, anche di bambini con problemi mentali, per attacchi kamikaze” spiega. “Con ogni probabilità persone che non comprendono nemmeno cosa gli succede o che cosa li aspetta”.
Kid in #ISIS vid on #JordanianPilot:"If he was here, I'd burn him by my hand. I wish to capture pilots and burn them” pic.twitter.com/BWK91mpWQk
— Rita Katz (@Rita_Katz) 4 Febbraio 2015
E all’indomani della diffusione delle immagini del pilota giordano bruciato vivo all’interno di una gabbia, i militanti dell’autoproclamato Stato Islamico hanno organizzato proiezioni pubbliche su grande schermo nelle piazze delle città da loro controllate. Tra gil spettatori, qui a Raqqa, capitale di fatto del cosiddetto Califfato, un bambino di non più di otto anni sorride ed afferma “anch’io voglio catturare e bruciare dei piloti”.
#Raqqa#ISIS Played the Burning of the Jordanian pilot Mouaz Al Kasasbeh for the public http://t.co/D3XaXHHRuh#Syria#JordanianPilot#IS
— الرقة تذبح بصمت (@Raqqa_Sl) 5 Febbraio 2015
L’utilizzo del video dell’esecuzione del pilota giordano come mezzo di pubblica propaganda è confermato sia da Site Intelligence Group, organismo che studia e tiene monitorato il fenomeno dello jihadismo internazionale, che dagli attivisti di “Raqqa is Being Slaughtered Silently”, un gruppo underground di resistenza all’Isis basato nella città siriana.