La Grecia non fa paura. Mercati europei positivi dopo la vittoria di Syriza

La Grecia non fa paura. Mercati europei positivi dopo la vittoria di Syriza
Di Giacomo Segantini
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All’indomani della vittoria elettorale di Syriza in Grecia, gli unici mercati finanziari a soffrire sono quelli ellenici. La Borsa di Atene ha però

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All’indomani della vittoria elettorale di Syriza in Grecia, gli unici mercati finanziari a soffrire sono quelli ellenici. La Borsa di Atene ha però ridptto le perdite della mattinata chiudendo con un rosso del 3,2%. Nonostante i pochi segnali di distensione tra il nuovo esecutivo e la troika prevale tra gli investitori la sensazione che una rottura non convenga a nessuna delle due parti.

“Il fatto che abbiamo un governo ed il fatto che l’effetto instabilità sembra essersi esaurito sono fattori positivi”, commenta Theodore Krintas, analista finanziario di Attica Bank. “Ma se la rinegoziazione del debito durerà di più del previsto, allora credo che i mercato percepiranno la cosa con rinnovati timori”, conclude.

Scrollatisi di dosso l’effetto-Grecia, i mercati europei hanno ricominciato a cavalcare l’onda della manovra di stimolo lanciata settimana scorsa dalla Bce. Francoforte, Milano e Madrid avanzano tutte di oltre un punto percentuale.

“Una seconda crisi dell’euro, un’eurocrisi 2.0, non è nell’aria”, afferma Stefan Bielmeier di DZ Bank. “Il quadro istituzionale nel blocco dell’euro ora è solido – aggiunge – Questo si percepisce anche nei mercati finanziari. Non c‘è il pericolo di un effetto-contagio. Per cui, possiamo stare tranquilli”.

Lo scudo del nuovo “bazooka” di Mario Draghi, il piano di acquisto di titoli di Stato da 60 miliardi di euro al mese, si è fatto sentire sui rendimenti dei Paesi periferici, in calo nel caso di Italia e Spagna.

Secondo la corrispondente di Euronews Symela Touchtidou hanno contribuito anche gli sforzi di Syriza per calmare i mercati. “Gli investitori – afferma da Atene – rimangono cauti e pensano che ci siano poche probabilità di uno scontro aperto tra il nuovo governo e la zona euro. Inoltre, alcuni pensano che avrà presto inizio una più ampia discussione sulla fine delle politiche di austerità”.

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