Grecia: dopo la sbornia, il realismo. Le reazioni dei greci di fronte al successo di Tsipras

Grecia: dopo la sbornia, il realismo. Le reazioni dei greci di fronte al successo di Tsipras
Di Alberto De Filippis
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I greci ne hanno passate troppe in questi ultimi anni per credere ciecamente alle promesse. Questa mattina, passata la sbornia della vittoria di

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I greci ne hanno passate troppe in questi ultimi anni per credere ciecamente alle promesse. Questa mattina, passata la sbornia della vittoria di Syriza alle elezioni, lo stato d’animo predominante era quello di tenere i piedi per terra.

Dice la nostra corrispondente: “I greci hanno votato per un cambio sulla scena politica del paese. Il giorno dopo alcuni sono ottimisti, altri sperano. Altri sono preoccupati, ma tutti sono concordi nell’affermare che il paese aveva bisogno di una strigliata. I giornali sottolineano la grande vittoria di Alexis Tsipras, ma anche il difficile periodo che gli si para davanti”.

La disoccupazione montante, migliaia di suicidi e lo stato sociale smantellato. Da qui dovrebbe ripartire il leader della sinistra greca che però, a differenza di altri gruppi simili in altri paesi europei, non è per un’uscita dall’euro.

Sulla carta un compito improbo: “Non credo che le cose cambieranno ad esempio per le nostre pensioni. Abbiamo dei debiti, non abbandoniamoci a folli sogni. Speriamo che le cose andranno meglio per i nostri figli”, dice una signora.

Un’altra aggiunge: “C‘è sempre la speranza che qualcosa cambi, e poi è per questo che è stato eletto. Con la speranza che lui cambi le cose. Alcuni sorridono, altri no, altri ancora sono preoccupati”.

La crisi ellenica di questi anni, le misure lacrime e sangue imposte dalla troika e la riduzione del lavoro hanno distrutto le vite di milioni di persone. A pagare il dazio più pesante soprattutto i lavoratori meno qualificati. È il caso del personale delle pulizie. Nella sede di un collettivo una signora dice: “Siamo felici. È quello che aspettavamo. Abbiamo speranze adesso e speriamo che Tsipras ci aiuti a riavere il nostro lavoro”.

400 euro in nero è il salario nel privato. Queste lavoratrici guadagnavano leggermente di più con un vero contratto. Che è stato disdetto.

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