Ucraina, Poroshenko accusa il Cremlino: 9000 soldati russi nel nostro territorio

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Di Euronews
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Non accennano a placarsi gli scontri nell’Ucraina orientale tra le forze di Kiev e i ribelli separatisti. Si combatte per l’aereoporto di Dontesk

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Non accennano a placarsi gli scontri nell’Ucraina orientale tra le forze di Kiev e i ribelli separatisti.

Si combatte per l’aereoporto di Dontesk, ma ne vanno di mezzo anche i villaggi della regione, dove i bombardamenti della notte scorsa hanno provocato la morte di almeno cinque civili e il ferimento di una trentina.

Dal Forum economico mondiale di Davos, in Svizzera, il presidente ucraino accusa la Russia di non rispettare il protocollo di Minsk. “Per stabilizzare la situazione – ha detto Petro Poroshenko – Mosca non dovrebbe fare altro che onorare il punto numero 4 del piano per un cessate il fuoco: chiudere le sue frontiere e richiamare le sue truppe. Oggi – ha aggiunto – le informazioni di intelligence, suffragate da fonti indipendenti, confermano che ci sono più di 9.000 soldati russi in territorio ucraino”.

Da Mosca, il ministro degli Esteri russo ha respinto le accuse, prima di recarsi a Berlino per discutere della crisi con i suoi omologhi di Germania, Francia e Ucraina. “Non è la prima volta che veniamo tacciati di fomentare il conflitto con armi e soldati – ha detto Sergei Lavrov – ma chi lancia queste accuse con tanta sicurezza dovrebbe mostrare le prove di ciò che dice. Invece nessuno è in grado di farlo o vuole farlo”.

Da aprile, il conflitto nell’Ucraina dell’est ha già fatto più di 4.800 vittime. Su un solo punto Mosca e Kiev concordano: i separatisti hanno conquistato un’area ben più vasta di quella che era stata loro assegnata dal protocollo di Minsk.

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